27 Agosto 2018
La trilogia di Matrix, i film dei “The Wachowski Brothers” termina con un accordo di pace tra un Uomo “NEO” leader dell’ultima città degli uomini, quasi diventato una macchina e le Macchine con Intelligenza Artificiale che avevano preso il possesso della Terra.
L’accordo prevedeva che le Macchine avrebbero fermato la guerra agli uomini se NEO avesse distrutto il virus intelligente – Mr Smith – il quale voleva distruggere l’ultima città degli uomini per poter prendere successivamente il controllo del mondo delle Macchine.
Le Macchine accettano questo scambio in quanto impossibilitate a difendersi da questo virus perché costituito della loro stessa natura e quindi subiscono che sia l’essere umano NEO a fungere da antivirus.
Viviamo in un mondo sempre più guidato da quello che potremmo chiamare “la visione algoritmica”.
Infatti nelle nostre attività quotidiane assumiamo decisioni e ci comportiamo in funzione dei risultati dell’analisi che i molteplici algoritmi dei nostri devices ci propongono, fosse nella sanità, nei trasporti o nella sicurezza informatica e di prossimità, solo per menzionarne alcuni. Il mondo come è visto dai computer in questi campi è la realtà dominante, ma anche il marketing di una piccola azienda spesso è guidato da AI quali AdWords o Google Trends o altro.
Marvin Minsky matematico e pioniere della AI affermava che :”Il concetto stesso di intelligenza è come il trucco di un mago sul palcoscenico, come il concetto di “regioni inesplorate dell’Africa”. Scompare non appena lo scopriamo.”
Se è vero ciò, per comprendere gli sviluppi della AI dobbiamo farci guidare dalla nostra capacità di pensiero astratto, nato ad Elea con Parmenide cioè dal rigore profondamente razionalista nell’indagine della realtà e con la sostanziale diffidenza nei confronti di un approccio basato sui sensi e sulla loro capacità percettiva. E’ noto che la più grande rivoluzione del secolo scorso non solo scientifica e che non ha ancora finito di sorprenderci, è stata la Teoria della Relatività nata dalla grande capacità di pensiero astratto di Einstein, una teoria che contrastava e contrasta totalmente con la realtà percepita dai sensi.
Oggi l’AI domina nel gaming, ha fatto notizia che l’AI di Google ha battuto il campione del mondo di GO, mentre da tempo domina negli scacchi. Le AI sono in grado di interagire con il linguaggio naturale e di elaborarlo, dominano nella visione e lettura delle immagini, si considerino ad es. i sistemi di riconoscimento facciale che tutte le sere vediamo in TV su NCIS, AI che riconoscono la grafia di una persona e la interpretano. Senza annoverare l’uso dei robot intelligenti nelle aziende o nelle case per l’assistenza degli anziani.
Ma d’altronde tutti noi ci facciamo consigliare da SIRI, o Google Now, o Google Maps sul miglior percorso per tornare a casa evitando il traffico ed assumendo la proposta di percorso come se provenisse dal mondo reale e non da un algoritmo intelligente.
Certo l’AI non ha ancora conquistato il mondo, ma è in aumento il suo uso nelle industrie a tutti i livelli. In effetti, società di forecasting, prevedono che il 30% delle aziende la introdurrà nei propri processi entro il 2019, rispetto a solo il 13% dello scorso anno e Google, IBM, Amazon, Microsoft, Apple e molte altre aziende stanno rendendo l’AI una priorità.
Vediamone alcune.
È di questi giorni la decisione di Google di affidare ad una Intelligenza Artificiale (DeepMind) la gestione del raffreddamento e della sicurezza dei propri smisurati data center sparsi per il globo, ottenendo un risparmio di energia del 40%.
Ogni cinque minuti, viene estratta un’istantanea del sistema di raffreddamento del data center da migliaia di sensori che viene trasferita alle reti neurali di Deepmind, le quali fanno una previsione di combinazioni di azioni potenziali che potrebbero incidere sul consumo energetico futuro. Il sistema di AI identifica quindi quali azioni ridurranno al minimo il consumo di energia, soddisfacendo anche ai vincoli di sicurezza. Il set di azioni che minimizza il consumo viene quindi inviato al centro dati, dove viene verificato dal sistema di controllo locale e quindi implementato. Risultato: 40% di energia consumata in meno.
Quanti di noi usano quotidianamente Waze per conoscere lo stato del traffico automobilistico condividendo le info in tempo reale con altri automobilisti? Dopo 12 anni di dati forniti da centinaia di migliaia di cittadini, credo che le capacità di Waze di conoscere e prevedere il traffico di Roma siano superiori a qualsiasi intelligenza umana!
Oggi l’AI di Alibaba, il più grande portale di e-commerce del mondo, gestisce 100 milioni di ordini al giorno, cosa impossibile per qualsiasi call center su base umana.
Wikimedia Foundation e Jigsaw hanno avviato una collaborazione per fermare i commenti offensivi su Wikipedia utilizzando una AI open source denominata Detox. Mi permetto di sottolineare questa della AI open source è una cosa da osservare per gli sviluppi futuri che avremo.
Quindi, entro pochi anni, l’AI supererà noi, esseri umani, in compiti semplici quali la traduzione delle lingue, anche simultanea, la guida di automezzi e molti compiti negli uffici pubblici potranno essere automatizzati e resi più efficienti per i cittadini. Ci vorranno però 30 o 40 anni, a meno di salti quantici, per compiti più complessi, soprattutto perché le AI hanno una intrinseca capacità distorsiva dovuta alla qualità e alle caratteristiche dei dati introdotti per addestrare gli algoritmi. Nota è la questione di Google Photo avvenuta nel 2015 sugli utenti afroamericani ecc. Per questo fondamentale è l’attenzione che i produttori di AI devono porre nell’inserimento dei dati per l’apprendimento e importante sarebbe coinvolgere un maggior numero di donne in questo settore, oggi sono soltanto il 12% dei ricercatori in AI.
In conclusione attualmente molte AI si introducono nelle nostre vite quotidianamente, quelle delle grandi società (Alibaba, Apple, Google, Microsoft, ecc.) ma anche AI open source che programmatori e sviluppatori stanno adattando per le medie aziende e tutto ciò migliora e migliorerà la nostra vita.
Ma la riduzione di costo delle potenze di calcolo, la miniaturizzazione del hardware e l’aumento della banda disponibile porterà AI in quasi tutti gli oggetti quotidiani.
È altamente probabile che accadrà quello che è avvenuto con i personal computer, come con Apple II, qualcuno inventerà la Personal AI e allora tutto diventerà più interessante.
Cosa succederà quando due o più AI di provenienza diversa si incontreranno nel cyberspace? Si riconosceranno? Potranno collaborare insieme? Avremo team di AI che collaboreranno insieme su un progetto? Oppure AI che confliggeranno tra di loro? E le personal AI come saranno integrate con le HI (Human Intelligence) di cui saranno proprietà? Quali saranno le leggi e le regole di questo spazio abitato da AI? Saremo in grado di scriverle?
O si auto-organizzeranno? Se il tuo capo in azienda sarà un’AI, come funzionerà il diritto del lavoro?
Ecco un nuovo territorio inesplorato, un nuovo viaggio verso la scoperta di nuovi mondi che avranno lo stesso senso etico dell’uomo e lo stesso tasso di criminalità dell’uomo, o forse meno, perché in Matrix anche l’ Oracolo – la più potente intelligenza artificiale con capacità di preveggenza, rappresentata da una signora di colore, anziana, saggia e gentile, dedita alla preparazione di biscotti ed incallita fumatrice, alla fine della trilogia accoglie l’alba di un mondo migliore creato da un essere umano.