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1181. Vaticano: Francesco e la sua battaglia contro le armi nucleari. Possibile mediazione con la Corea del Nord?  
11 DICEMBRE 2017 da L'Indro E’ iniziata, inaugurata presso la Sala Clementina del Palazzo Apostolico da Papa Francesco, la due giorni del Simposio internazionale intitolato “Prospettive per un mondo libero dalle armi nucleari e per un disarmo integrale”, organizzato dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Il suo Prefetto, il cardinale Peter K. A. Turkson, ha affermato che «l’evento risponde alle priorità di Papa Francesco per la Pace e per l’uso dei beni del creato per lo sviluppo e una giusta qualità di vita per tutti, individui e popoli, senza distinzione». E’ il primo incontro globale sul disarmo nucleare dopo che a New York, il 7 luglio 2017, 122 Paesi della Comunità internazionale hanno firmato il “Trattato sul bando delle armi nucleari”. A siglare l’ accordo, in sede ONU, a  nome del Vaticano,era stato l’ Arcivescovo Paul Richard Gallagher, Segretario della Santa Sede per i Rapporti con gli Stati. Hanno preso parte a quest’ iniziativa 11 Premi Nobel per la Pace, i vertici dell’ ONU e della NATO, gli Ambasciatori degli Stati tra cui Stati Uniti, Corea del Sud, Iran, Russia oltreché personalità del mondo scientifico mondiale. Presenti anche dei sopravvissuti ai disastri di Hiroshima e Nagasaki. Forti sono state le parole del Pontefice, nel suo discorso di apertura. «Le armi nucleari sono illogiche» ha esordito Francesco. L’ illogicità è da ricercare nella conseguenza che il loro uso comporta: il suicidio dell’ umanità. «Colmando un vuoto giuridico», secondo Bergoglio, il “Trattato sul bando delle armi nucleari”,siglato in sede ONU, «ha dichiarato questo tipo di armi illegittime». Francesco ha anche ricordato come sia impossibile la distruzione delle armi nucleari se prima non si disinnescano «gli spiriti bellici». Chissà che non si riferisse, oltre a Kim Yong-Un, anche al Presidente americano Donald Trump il quale, in viaggio nel continente asiatico, di fronte al Parlamento sudcoreano, aveva detto: «Voglio una pace garantita dalla forza». «Ogni giorno siamo bombardati con notizie di atrocità, vediamo la possibilità dello scoppio di una guerra nucleare, e siamo sull’orlo di un olocausto nucleare. Qui vogliamo invece condividere una buona novella, con una volontà globale di incoraggiare gli Stati a perseguire una strategia di riduzione delle armi nucleari. In questo modo, speriamo di creare un mondo totalmente libero da esse» ha il Cardinale Turkson, il quale , rispondendo ad una domanda dei giornalisti, ha reso noto: «Stiamo già parlando con alcuni membri della Conferenza episcopale coreana per vedere come si può entrare in contatto con il regime della Corea del Nord». E’ il regime del dittatore nordcoreano che, con i suoi ripetuti test nucleari, da mesi tiene con il fiato sospeso il mondo. Potrebbe esserci un contributo vaticano alla risoluzione della crisi coreana? Qual è l’obiettivo del Convegno sul Disarmo, organizzato dalla Santa Sede? Come si è evoluta la posizione del Vaticano circa gli armamenti atomici, a partire dal Secondo Dopoguerra? Lo abbiamo chiesto a Piero Schiavazzi, giornalista vaticanista dell’Huffington Post oltreché docente titolare della prima cattedra italiana di Geopolitica Vaticana presso l’ Università degli Studi Link Campus University. Come si è espressa la Santa Sede, a partire dal Secondo Dopoguerra, riguardo agli armamenti atomici? Facendo un paragone geometrico, c’è la progressione aritmetica (1,2,3,4) e la progressione geometrica (2,4,8,16). L’ ostilità del Vaticano, da una parte alla guerra dall’altra alle armi nucleari, è cresciuta in progressione geometrica. C’è stato un crescendo a partire dalla famosa “Inutile strage”, perifrasi utilizzata, nella “Lettera ai Capi dei Popoli Belligeranti”, il 2 agosto 1917, in riferimento alla Prima Guerra Mondiale,  da Benedetto XV, che stupì il governo italiano e tutta l’ ala interventista e fu, per questo, accusato di tradimento perché ‘disfattista’. Innanzitutto, teniamo conto che siamo nel mese di Novembre, il mese dell’ Apocalisse, sul finire dell’ anno liturgico, ed ogni giorno i Papi, celebrando Messa, si trovano di fronte a letture tratte dall’ ‘Apocalisse’, letture escatologiche, letture sulle realtà finali. In una mens immaginifica come quella di Francesco che, convinto che la Storia sia un confronto costante tra il Bene e il Male, fa un uso diretto, senza alcuna mediazione, della Sacra Scrittura per interpretare i giorni nostri, si fa strada l’ idea che questi siano i tempi dell’ Apocalisse. Per paradosso, questo Papa, che è entrato nella Storia come il “Papa dei confini del mondo”, teme di passare alla Storia come “il Papa della fine del mondo”. Vi è, dunque, una lettura teologica del nucleare, che si esalta in una persona come Bergoglio che non fa mediazione culturale: in quest’ottica, cos’ altro può essere il ‘Drago a sette teste’ dell’ Apocalisse se non la testata multipla? La bomba, per la Chiesa cattolica e soprattutto per Bergoglio, è una prima visualizzazione storica dell’ Apocalisse perché fa la sua apparizione, sotto i cieli della Storia, la possibilità di una fine del mondo. Con la bomba, l’ Apocalisse è, per la prima volta, a portata di mano. Si può immaginare cosa questo possa significare nella mente di un ecclesiastico e, in particolar modo, di Bergoglio. Lo stesso vale anche per Giovanni XXIII. Con la bomba, per la prima volta, i preti e quindi anche i Papi realizzano che la fine del mondo è possibile. Non è più soltanto un’ ipotesi escatologica, lontana nel tempo. Questa è una novità sconvolgente per la Chiesa che si rende conto che l’ Apocalisse può scaturire da un prodotto della mano umana. L’ altra novità è di tipo storicistico, geopolitico. A partire da Benedetto XV, con la celebre nota del 1917, fino a Giovanni Paolo II, con la Prima Guerra del Golfo del 1991, la Chiesa matura l’ idea per cui le guerre siano dei fenomeni incontrollabili: si sa quale sia l’ innesco della guerra, ma poi sfugge di mano perché il mondo è diventato complesso. Nella complessità del XX secolo non è possibile prevedere le varianti che, in corso d’opera, si innestano. L’ esempio classico è l’ “attentato di Sarajevo” che provoca la mobilitazione per punire la Serbia, ma poi sfugge di mano perché scattano i vari trattati di ‘assicurazione’ e ‘contrassicurazione’ dei diversi sistemi di alleanze. Lo stesso schema si ripropone nella Seconda Guerra Mondiale: con il blitzkrieg dei tedeschi, Hitler e buona parte dell’ opinione pubblica mondiale erano convinti che la guerra finisse entro un anno, dopo la caduta della Francia. Perché Woytila, nel 1991, si oppone a Bush in occasione della spedizione in Kuwait? Perché l’ Occidente non è ancora uscito da quell’ ‘odissea’ iniziata in quell’ anno. I Bush, sia padre che figlio, ci hanno trascinati in due ‘odissee’, le due guerre del Golfo, di cui è possibile vedere soltanto ora le conseguenze più nefaste. La risultanza imprevista e a rovescio delle due guerre del Golfo è che il nemico degli Stati Uniti, l’ Iran, diviene egemone nell’ area mediorientale. L’ Iraq, invece di esser liberato, finisce nell’ orbita iraniana e per evitare la saldatura con la Siria sciita alawita, i servizi segreti dei Paesi sunniti si inventano l’ ISIS che gli sfugge, poi, comunque, di mano. Ma le conseguenze ancor più gravi ed imprevedibili sono che il ritorno in auge dell’ Iran produce, per reazione, un ringiovanimento della politica dell’ Arabia Saudita, nel nome di una leadership più energica come quello che sta accadendo, attualmente, con Mohammad Bin Salman. Tutto questo ha un’ origine assolutamente imprevista. I Papi arrivano, dunque, a capire, che la Guerra “vive di vita propria”, indipendentemente dalle intenzioni di chi la pone in essere. Durante la Guerra Fredda, qual’ era stata la posizione del Vaticano riguardo alle armi nucleari? E’ un’ idea che non trova nemmeno in Pio XII. Quando si parla di ‘guerre Stellari’, bisogna distinguerne due. Il Muro di Berlino cade a causa delle Guerre Stellari perché l’ Unione Sovietica non ce la fa a rincorrere Reagan e, a sua volta, Reagan rovina le finanze americane perché indebita gli Stati Uniti, fino a che giapponesi, cinesi non si comprano buona parte del suo debito estero. Tutto parte dal famoso ‘riarmo’ che, però, mette in ginocchio l’ Unione Sovietica che non riesce a stare dietro all’ America nella ‘guerra stellare’, quel sistema laser che avrebbe dovuto  bloccare i missili sovietici. Dall’ altra parte, c’è l’ elezione di un Papa polacco che è stata, secondo molti, la prima crepa nel muro di Berlino. Sono vere entrambe le cose, ma sono due ‘guerre stellari’ diverse: da una parte ci sono le legioni angeliche, cioè il fatto spirituale che fa sollevare i popoli dell’ Est contro il comunismo, ossia contro quell’ ideologia nata per difendere gli stessi popoli dal potere. I popoli, sentendosi traditi, si ribellano. Dall’ altra parte, la ‘guerra stellare’ di Reagan che porta l’ Unione Sovietica al collasso. Nel momento in cui Gorbaçev liberalizza non solo l’ economia, anche la politica, l’ Unione Sovietica crolla non riuscendo a superare la prova della democrazia. Il tutto grazie all’ abilità di entrambi gli attori sulla scena: Reagan, attore di professione, e  Giovanni Paolo II, attore per passione. Tra loro, una sinergia non tanto grande quanto la si immagina. Se si pensa alla crisi missilistica del 1962, quando Papa Roncalli, con il suo radiomessaggio, soffia nell’ etere il suo messaggio, l’ appello non cade inascoltato e contribuisce a fermare le navi di Cruscev, che era molto interessato ad assecondare il Papa e il pacifismo per portare dalla sua parte la Chiesa cattolica non per favorire una liberalizzazione del Cattolicesimo all’ interno del blocco comunista di Varsavia, ma per avvicinare il Terzo mondo. D’ altro canto, Kennedy con il suo ultimatum “se avanzate è guerra”, ha messo con le spalle al muro Cruscev. Giovanni XXIII era un’ anima contadina, quindi molto radicata in terra, la cui percezione del demonio era molto meno forte di quella che ha Bergoglio. Nessun Papa ha mai sentito così vicine la fine del mondo e la presenza del demonio quanto Francesco. Se noi non ci poniamo all’ interno di questa lettura ‘demoniaca’ della Storia, non capiamo Francesco. Lui vede davvero il ‘Drago a sette teste’ nelle testate multiple che partono da Pyongyang. Anche Roncalli aveva questa percezione, ma la sua cultura contadina gli impediva questo tipo di suggestioni. Qual è l’ obiettivo di questo Convegno, organizzato dalla Santa Sede? Oggi il Papa ha giocato una sorta di partita di calcio, il suo mondiale. Ha schierato undici nobel. Il suo problema è ‘qualificarsi’. Il famoso bando delle armi nucleari è stato firmato, il 7 luglio, da 122 Stati, ma per entrare in vigore deve essere ratificato dal almeno 50 Stati. E’ stato ratificato da Santa Sede, Guyana e Thailandia. Quello di oggi è stato un modo per fare pressing sui governi affinché ratifichino. Non costa niente ai governi ratificare perché quanti accordi internazionali sono stati sottoscritti e poi non sono stati rispettati. Però, questi trattati pongono un principio: come ricordato oggi da Bergoglio, dichiarano l’ illegalità di queste armi. A rigore, quindi, chi li firma dovrebbe, il giorno seguente, smantellare il proprio arsenale, ma di fatto nessuno lo fa come è successo per altri tipi di armi. Perché il Papa fa questo pressing se poi rimane solo un fatto formale? Perché la storia della Chiesa insegna che la ‘Parola di Dio’ cambia il mondo, ma anche la ‘parola degli uomini’, quando si cristallizza facendosi norma, pone dei principi e, silenziosamente, il diritto lavora nell’ immaginario dell’ umanità. Si pensi alla ‘Conferenza sulla pace e sulla sicurezza in Europa’ degli anni ’70 quando l’ Unione Sovietica sottoscrisse una serie di principi che mai avrebbe rispettato. Eppure il Cardinale Agostino Casaroli, Segretario di Stato Vaticano, mi spiegò che quei principi firmati e sottoscritti, come una sorta di “zeppa nell’ ingranaggio”, in qualche modo, misero in contraddizione o comunque diedero adito a poter mettere in contraddizione l’ Unione Sovietica. Questo è il vantaggio del diritto. Ecco perché il Papa vuole che il trattato venga ratificato e che tutti gli Stati possessori di armi nucleari, lo sottoscrivano. In questo modo, nonostante continueranno ad avere le armi nucleari, avranno firmato un trattato internazionale. Il diritto pone dei principi, delle contraddizioni. Questa è un’ idea che da sempre caratterizza la diplomazia vaticana. A margine dell’ inaugurazione del Convegno sul disarmo, il Cardinale Turkson, Prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, ha, in queste ore, dichiarato: «Stiamo già parlando con alcuni membri della Conferenza episcopale coreana per vedere come si può entrare in contatto con il regime della Corea del Nord». Il Vaticano può riuscire nell’ intento? Pyongyang è davvero un universo chiuso. La Corea del Nord è uno Stato teocratico: per i nordcoreani, Kim Yong-Un è un dio e quindi non potrebbero mai accettare i rappresentanti di qualsiasi altra religione. Il dialogo si potrebbe porre con la Corea del Nord non sul piano diplomatico, ma su quello inter-religioso in quanto si considerano anche una religione. Niente a che vedere con la crisi cubana.  
1182. Quale mobilità sostenibile  
12 DICEMBRE 2017 Convegno "Quale mobilità sostenibile?", martedì 12 dicembre 2017, dalle ore 14:30 alle ore 18:30, presso l’Università Link Campus, Via del Casale di San Pio V, 44 - 00165 Roma promosso da Askanews e dall'Università Link Campus con il patrocinio dall'Intergruppo Globe Italia. La mobilità sostenibile è il modello ideale di un sistema di trasporti che riduce al minimo l’impatto ambientale, massimizzando l’efficienza, l’intelligenza e la rapidità degli spostamenti. Il World Business Council for Sustainable Development la definisce così: Mobilità sostenibile significa dare alle persone la possibilità di spostarsi in libertà, comunicare e stabilire relazioni senza mai perdere di vista l’aspetto umano e quello ambientale, oggi come in futuro L'evento vuole essere un momento di dibattito sul tema della mobilità sostenibile nel suo complesso e in tutte le sue forme soffermandosi anche sulle problematiche ambientali ad essa connessa. In allegato il programma dell’evento. Per registrarsi all'evento prego inviare mail di conferma o rispondere a questa mail d'invito qualemobilitasostenibile@gmail.com.  
1183. Comunicazione e satira “La vera, finta storia, delle Fake News”  
13 DICEMBRE 2017 Cattedra di Creative writing per i media digitali Link Campus University 19 dicembre 2017, ore 17.00 Aula 3 presenta La vera storia delle fake news: “Lercio vs. Francesca Fornario” con Alfonso Biondi (Lercio, lo sporco che fa notizia) Francesca Fornario (Il Fatto Quotidiano) Introduce il professore Arturo Di Corinto “Alfano non si ricandida: "Tornerò a fare quello che facevo fuori dal palazzo". Le superiori.” (F. Fornario) “Grasso: «Il leader sono io, non D’Alema». D’Alema prende solo le decisioni.” (F. Fornario) Autrice di una comicità riflessiva e gioiosa, appassionata di politica, autrice di battute folgoranti, Francesca Fornario è una delle scrittrici satiriche più prolifiche in Italia. Un passato in Rai, un presente al Fatto Quotidiano, comparsate televisive e radiofoniche, sono molteplici le sue collaborazioni. Ha anche scritto un libro di successo: La Banda della culla (Einaudi 2015). “Mercatini di Natale a Roma, Raggi: “Useremo l’immondizia non raccolta come barriere antiterrorismo” (Lercio) “Arriva il “Trash Friday”, il giorno in cui buttare gli acquisti inutili del Black Friday” (Lercio) Lercio è un sito satirico italiano di false notizie di taglio umoristico, comico e grottesco che fanno il verso agli articoli tipici della stampa sensazionalistica. Il sito è stato ideato da Michele Incollu e nasce come la parodia di Leggo, dal quale riprende il font del logo. La sua composita redazione vive online, partecipa a festival e happening filantropici e dal 6 marzo 2017 la testata ha iniziato a realizzare il TG Lercio, trasmesso in televisione da DMAX. Info: tel: 390694802270 email: info@unilink.it   
1184. Il Fundraising politico. Ieri, oggi e domani  
19 DICEMBRE 2017 Roma, 17 Gennaio 2018 – ore 10.00 Università degli studi Link Campus University Antica biblioteca – Via del Casale di San Pio V, 44 POLIS, la Scuola Universitaria per la Formazione Politica dell’Università degli Studi Link Campus University organizza l'evento “Il Fundraising politico: ieri, oggi e domani”.  Durante il convegno sarà presentato il nuovo corso di formazione sul fundraising politico  Il convegno sarà aperto dagli interventi di esperti e professionisti che evidenzieranno le caratteristiche del fundraising per la politica oggi in Italia, nonché l’importanza di un nuovo paradigma della comunicazione politica orientata al fundraising che ha al centro i principi della trasparenza e dell’accountability. Saranno poi trattati temi più specifici come la gestione dei donatori e delle donazioni, la geolocalizzazione dei donatori e le tecniche di fundraising online e offline. PROGRAMMA Il fundraising per la politica oggi in Italia Raffaele Picilli, Raise the Wind La comunicazione politica orientata al fundraising Marina Ripoli, Costruiamo Consenso La geolocalizzazione dei donatori Francesco Macioce, CommonGrounds La gestione dei donatori e delle donazioni Piero Poletti, Nextbit Il fundraising online: reputazione e social media Gabriele Granato, 3d0 La trasparenza nella raccolta fondi Federico Anghelè, Riparte il futuro TAVOLA ROTONDA / IL FUTURO DELLA POLITICA E DEI PARTITI IN ITALIA Roberto Giachetti, Vicepresidente della Camera dei deputati, esponente Partito Democratico Paolo Romani, Presidente gruppo Forza Italia al Senato Paolo Messa, Centro Studi Americani Introduce e modera: Giampaolo Rossi, Polis – Link Campus University Con l’occasione sarà presentato il nuovo libro di Raffaele Picilli e Marina Ripoli Come raccogliere fondi per la politica. Manuale di fundraising e comunicazione per partiti, movimenti e candidati Registrazione su EVENTBRITE: bit.ly/fundraising-politico Per informazioni email: segreteriapolis@unilink.it tel: 06 94802602 (lunedì, mercoledì e giovedì)  
1185. Firma accordo “DAI”: Sinergia tra Difesa - Accademia - Industria  
19 DICEMBRE 2017 Oggi, 19 dicembre 2017, presso la Sala del Consiglio di Amministrazione dell’Università di Tor Vergata, è stato siglato l’accordo quadro Difesa-Accademia-Industria (DAI) tra lo Stato Maggiore della Difesa, l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Università Link Campus e la Società Leonardo, azienda globale ad alta tecnologia nei settori dell'Aerospazio, Difesa e Sicurezza, rappresentati rispettivamente dal Gen. Brig. Arturo Nitti, dal Rettore Prof. Giuseppe Novelli, dal Dott. Vincenzo Scotti e dall’ Ing. Giorgio Mosca. La collaborazione, stretta da tre settori apparentemente così distanti tra loro, si prefigge lo scopo di sviluppare, attraverso uno scambio di informazioni, idee e studi, il concetto sul “Duplice Uso”, cioè sulla possibilità di impiegare proficuamente a favore della collettività nazionale le capacità della Difesa per scopi non direttamente militari e, nel contempo, di prevedere l’utilizzo di professionalità e competenze civili in supporto alle attività dello strumento militare. Si tratta di un’esigenza che, maturata a seguito dei ripetuti interventi delle Forze Armate per fronteggiare pubbliche calamità e situazioni di straordinaria urgenza al fine di garantire il soccorso e la sicurezza della popolazione, mira a formalizzare, razionalizzare e ottimizzare tali tipologie d’impiego, nonché a favorire una migliore conoscenza delle capacità e potenzialità militari applicabili proficuamente anche in ambito civile. “La Difesa - ha evidenziato il generale Nitti - tanto nella sua precipua funzione di sicurezza nazionale e internazionale, quanto come componente del ‘Sistema Paese’, è chiamata sempre più spesso a interventi di natura multidisciplinare e multidimensionale, con una sempre maggiore interazione tra pubblico e privato. Pertanto, è necessario saper mettere a disposizione le proprie capacità nelle maniera più efficace anche per scopi non prettamente militari, così come essere consapevoli di come ricercare e impiegare proficuamente professionalità del campo accademico e industriale per il perseguimento dei propri obiettivi istituzionali”. “Per questi motivi – ha concluso il Gen. Nitti – l’Accordo ‘DAI’ è di particolare rilevanza e non ha precedenti per portata e finalità”. L’accordo è un tassello fondamentale del processo di attuazione del Libro Bianco, all’interno del quale è esplicitato che uno dei fattori di successo per la strategia nazionale di sicurezza e difesa è la forte interrelazione tra la Difesa e l’industria, coinvolgendo anche il mondo universitario. L’Ing. Giorgio Mosca, Responsabile Strategie e Tecnologie della Divisione Security & Information Systems di Leonardo, ha rimarcato le potenzialità che derivano da questo accordo, affermando che: “La complessità e l’evoluzione del contesto tecnologico globale e la necessità di massimizzare gli investimenti del Paese sulle nuove tecnologie richiedono forme di collaborazione innovative che garantiscano di applicare, in modo interoperabile e sinergico, le migliori soluzioni a problemi simili. Come principale azienda nell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza a livello nazionale, Leonardo è fortemente impegnata nello sviluppo di tecnologie e capacità duali, che possano supportare sia lo Strumento Militare che la Sicurezza e la Resilienza nazionali. Questo tavolo istituzionale pubblico-privato può certamente facilitare il raggiungimento dell’obiettivo ed è di notevole valore aggiunto per il Sistema Paese e per tutto il tessuto industriale.” Al termine della firma degli accordi, il Rettore Giuseppe Novelli ha voluto rimarcare quanto sia cruciale la collaborazione tra istituzioni dello Stato “in un’ottica coerente con la spinta alla Terza missione verso cui “Tor Vergata” è fortemente orientata. In maniera analoga a quanto avviene nel dialogo tra Ateneo, aziende e territorio, la firma di oggi legittima e consolida la volontà dell’Università di divenire braccio operativo di altre istituzioni e contribuire all’efficienza dello Stato in tutti i settori. Tra le esperienze di “Tor Vergata”, non mancano, ad esempio, collaborazioni con il Quirinale e la Prefettura di Roma, dove i nostri studenti svolgono tirocini formativi offrendo le competenze acquisite durante gli studi. Il nostro impegno è volto a far sì che la Ricerca e la didattica non restino confinate nei luoghi in cui hanno origine ma lavorino al fianco di altre realtà per il raggiungimento di obiettivi comuni”. Infine, il Presidente dell’University Link Campus, Prof. Vincenzo Scotti, ha sottolineato che “la Link Campus University è particolarmente interessata, non da oggi, a consolidare i suoi rapporti con lo Stato Maggiore della Difesa. L'accordo DAI si colloca nel quadro, sempre più necessario, di una sinergia tra tutti i soggetti istituzionalmente chiamati a costruire una cultura globale della sicurezza. L'alta formazione, soprattutto nel mondo che viviamo, è un tassello fondamentale di una strategia che deve coinvolgere i diversi attori e mettere a fattor comune esperienze, competenze e professionalità". L’Accordo “DAI” rappresenta un progetto pilota, da cui partire per poter definire i presupposti per un futuro Protocollo d’Intesa interministeriale, che favorisca una crescente cooperazione, intellettuale e multidimensionale, finalizzata anche ad una maggiore ottimizzazione delle risorse del bilancio pubblico.  
1186. Biogem: nuova scoperta nella lotta al cancro  
8 GENNAIO 2018 Un gruppo di ricercatori, guidato da due noti scienziati italiani, Antonio Iavarone e Anna Lasorella, ha individuato presso la Columbia University di New York il meccanismo innescato da una fusione di due geni chiamati FGFR3 e TACC3 i quali danno vita a un nuovo supergene in grado di aumentare numero e attività dei mitocondri, organelli presenti all’interno della cellula che funzionano come centraline di produzione di energia. Grazie all'azione di questo supergene, il cancro ha a disposizione una maggiore quantità di energia, indispensabile per il moltiplicarsi e diffondersi incontrollato delle cellule tumorali. La scoperta ha portato gli scienziati a usare, in prove di laboratorio, farmaci già esistenti che riducono l’attività dei mitocondri senza danneggiare le cellule sane, fino a bloccare la crescita dei tumori umani coltivati in laboratorio oppure iniettati nelle cavie. La notizia è stata data dalla Rivista Nature del 3 gennaio u.s. (https://www.nature.com/articles/nature25171). Del gruppo di ricerca hanno fatto parte tre ricercatori di Biogem, l’Istituto di Ricerche Genetiche di Ariano Irpino: il prof. Michele Ceccarelli, v. direttore scientifico dell’Istituto, il prof. Luigi Cerulo e il dr. Luciano Garofano. La comunità di Biogem, nel congratularsi vivamente con l’intero team di ricerca e con i suoi leaders, esprime, in particolare, con orgoglio, il più affettuoso plauso ai tre suoi ricercatori, unito all’impegno a sostenerli nella loro tanto proficua attività scientifica. Biogem nasce dall'idea di un ricercatore, Gaetano Salvatore e di un politico Ortensio Zecchino, di realizzare un centro di ricerca strutturalmente e tecnologicamente dotato. Il prof. Ortensio Zecchino, Presidente di Biogem, è docente di Storia del diritto medievale e moderno del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza   
1187. Il Crowdfunding. Operatività e Prospettive di Sviluppo  
9 GENNAIO 2018 24 GENNAIO 2018 ore 10,00 CNA Nazionale Piazza M. Armellini 9/A - Roma LA PARTECIPAZIONE E’ GRATUITA CREDITI FORMATIVI AVVOCATI: 5 CREDITI FORMATIVI ORDINE DOTTORI COMMERCIALISTI: 4 Il Crowdfunding è un modalità di finanziamento che consente a una azienda non quotata di raccogliere dal pubblico con strumenti on-line risorse finanziarie per sostenere l’innovazione e la crescita dell’azienda. Il Crowdfunding in Italia vale oltre 100 milioni di Euro con un incremento del 37% nella seconda metà del 2016. Il 2017 conferma i risultati registrati nel 2016 con una nuova spinta, attribuita essenzialmente al Crowdfunding Equity, che lo porta a oltre 130 milioni di Euro. Sono notevoli i vantaggi introdotti nella normativa per le imprese in cerca di capitale e per gli investitori. L’Equity Crowdfunidng viene esteso a tutte le PMI, non solo le Start-up e le PMI innovative, e i fondi pensionevengono incentivati a investire nel capitale di aziende. Di rilievo, ai fini dell’operatività del Crowfunding, è la nuova regolamentazione in materia in via di emanazione dalla CONSOB, che comporterà rilevanti benefici agli operatori. Queste tematiche e le relative soluzioni applicative con particolare attenzione agli aspetti giuridici, regolamentari, economico-finanziari, verranno illustrate da parte di qualificati esperti e operatori del settore in questo Seminario organizzato, su iniziativa del Prof. Raffaele Galano, dal Centro di Ricerca DISEC di Link Campus University, Fondazione COTEC e dalla CNA Nazionale, e dedicato prioritariamente ai principali soggetti coinvolti nell’attuazione del Crowfunding: imprenditori di PMI e Start-up, consulenti aziendali, commercialisti, avvocati, operatori finanziari (in particolare SGR; SICAF, SIGAV). Per evidenti motivi organizzativi, Vi preghiamo di confermare la Vostra partecipazione compilando il modulo di iscrizione on-line, collegandovi al sito http://www.crowdfundinglinkcampus.it mail alla Segreteria Organizzativa: disec@unilink.it Scarica il modulo di iscrizione al convegno Per informazioni: Tel. 02 86983112 PROGRAMMA 10,00 Registrazione dei partecipanti 10,30 Introduzione ai lavori Vincenzo Scotti Presidente, Link Campus University 10,40 Le esigenze di finanziamento delle PMI Fabio Petri Vice Presidente CNA Nazionale 10,50 Il crowdfunding: per il finanziamento di crescita e innovazione aziendale Raffaele Galano Direttore Centro Ricerca Disec - Link Campus University 11,10 Interventi Giampio Bracchi Presidente Intesa Sanpaolo Private Banking Le politiche e gli strumenti a sostegno delle PMI innovative Franco Masera Presidente IBL Banca Finanza per la crescita: l’equity crowfunding Stefano Scalera Consigliere economico del Ministro dell’Economia e Finanze per l’attrazione degli Investimenti L’esperienza regolamentare della Consob Mauro Bellofiore Direttore Ufficio Analisi di Impatto della Regolamentazione, Consob Crowdfunding e intermediari finanziari Ursula Ciaravolo Titolare della Divisione Costituzione Banche e altri Intermediari, Banca d’Italia Il crowdfunding in Italia: il quadro regolamentare di riferimento Gioacchino Amato Director di PwC TLS Il crowdfunding per il microcredito Mavie Cardi Link Campus University Una piattaforma innovativ crowdfunding Roberto Esposito CEO DEREV 13,30 Chiusura dei lavori Fabio Pistella Fondazione Cotec  
1188. Security Affairs: al 6° posto tra i migliori blog al mondo in internet security  
11 GENNAIO 2018 E' il blog di Pierluigi Paganini, direttore del Master in Sicurezza Informatica e Cybersecurity a occupare il 6° posto della classifica mondiale dei migliori blog sulla sicurezza informatica. La classifica è stata pubblicata da Ioana Rijnetu, Cyber security evangelist, su Heimdal Security. I 50 blog analizzati sono redatti da piccoli ricercatori indipendenti, grandi esperti e eccellenti nomi del mondo della Cyber security. E proprio Security Affairs, (http://securityaffairs.co/wordpress/) il blog del direttore Pierluigi Paganini, che slitta in vetta alla classifica grazie ai suoi articoli, le interviste agli hacker e le guide utili per la sicurezza informatica. Security Affairs aveva già ricevuto un importante riconoscimento nel 2016 come Best European Personal Security Blog. Pierluigi Paganini è Chief Information Security Officer pres-so Bit4Id e membro del gruppo Threat Landscape Stakeholder Group dell’agenzia ENISA (European Union Agency for Network and Information Security). Collaboratore SIPAF – Prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario per fini illegali – Ministero dell’Economia e delle Finanze. Ricopre anche il ruolo di capo editore per la nota rivista statunitense Cyber Defense Magazine e vanta una esperienza di oltre venti anni nel settore della cyber security. È membro dei gruppi di lavoro del portale “The Hacker News” e dell’ICTTF International Cyber Threat Task Force, è inoltre autore di numerosi articoli pubblicati sulle principali te-stare in materia di sicurezza quali Infosec Institute e The Hacker News Magazine. Ha pubblicato due libri “The Deep Dark Web” e “Digital Virtual Currency and Bitcoin” rispet-tivamente sulla tematiche inerenti Deep Web ed i sistemi di moneta virtuali.  
1189. Conferenza “Blockchain, presente e futuro”  
15 GENNAIO 2018 MERCOLEDÌ, 24 GENNAIO, ore 10.00 Università degli studi Link Campus University Antica Biblioteca - Via del Casale di San Pio V, 44 - Roma L’argomento di questa conferenza è la tecnologia blockchain la cui prima applicazione è stata la nascita e l’introduzione del Bitcoin. Il Bitcoin è una moneta elettronica creata nel 2009. A differenza della maggior parte delle valute tradizionali, Bitcoin non fa uso di un ente centrale: esso utilizza un database distribuito tra i nodi della rete che tengono traccia delle transazioni, ma sfrutta la crittografia per gestire gli aspetti funzionali, come la generazione di nuova moneta e l’attribuzione della proprietà dei bitcoin. La tecnologia informatica che è alla base del bitcoin è la blockchain. Con l'occasione verrà presentata e distribuita ai partecipanti alla conferenza la nuova cryptovaluta ufficiale della Link Campus University: la LinkCoin! La cryptomoneta sarà fruibile tramite interfaccia web o installando un'applicazione sul proprio smartphone Android (per iOS sarà disponibile a breve) al momento della registrazione alla conferenza. Alla fine della conferenza verranno messi in vendita alcuni gadget acquistabili esclusivamente tramite LinkCoin. PROGRAMMA 10.00 - Accreditamento 10.30 - Presentazione istituzionale Prof. Carlo Maria Medaglia Prorettore alla Ricerca - Link Campus University 10.45 - Tecnologia Blockchain e applicazioni alle cripto valute Prof. Vincenzo Vespri Prof. Ordinario - Università di Firenze 11.30 - Cryptovalute, Continente Digitale, Imprese Invisibili Prof. Piergiorgio Valente Prof. Politiche fiscali dell’UE e Diritto Tributario internazionale - Link Campus University 12.15 - Trattamento fiscale del Bitcoin Dott. Salvatore Rapuano Prof. Diritto Penale - Link Campus University Moderatore: Prof. Arturo Di Corinto - Prof. Creative writing per i media - Link Campus University 13.00 - Conclusioni Prof. Walter Matta Prof. Straordinario - Link Campus University Scarica la locandina  
1190. ‘Fuori dalla bolla’. Politica e vita quotidiana nell’era della post verità  
15 GENNAIO 2018 Cattedra di Sociologia dei new media e dei social network sites Università degli studi Link Campus University 24 gennaio 2018, ore 17.30 presso l’Antica Biblioteca presenta ‘Fuori dalla bolla’. Politica e vita quotidiana nell’era della post verità con Giuseppe di Caterino (consulente politico) Paolo Guarino (esperto di comunicazione politica e istituzionale) Introduce la prof.ssa Lorenza Parisi Dalla Brexit all’elezione di Trump, dal referendum costituzionale al dibattito politico quotidiano, le bolle informative della Rete stanno trasformando il processo politico e democratico con una radicalizzazione delle posizioni in campo e un assottigliamento degli spazi di confronto o sintesi. Un meccanismo che favorisce le narrative populiste, mentre quelle riformiste si mostrano incerte, senza una propria prospettiva culturale sul modo di abitare la Rete. Ma quali sono le leve socio-psicologiche alla base di tali dinamiche? E cosa si può fare per scongiurare la regressione cui sembra irreversibilmente condannata la nostra democrazia? Ne parliamo con Giuseppe Di Caterino, autore con Giuseppe A. Veltri del libro ‘Fuori dalla bolla. Politica e vita quotidiana nell’era della post verità’, edito da Mimesis Edizioni (2017). Sarà presente come discussant Paolo Guarino (esperto di comunicazione politica e istituzionale). Scarica la locandina  
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