18 Ottobre 2019
Il Senato Accademico dell'Università Link Campus ha da tempo sottolineato come l'attuazione delle nuove tecnologie 5G in Italia debba essere introdotta senza interferenze estere e nel pieno rispetto di tutti i valori dello Stato di diritto: libertà di espressione, riservatezza della corrispondenza, tutela delle minoranze e dei diritti della persona, pluralismo partitico, democrazia parlamentare, separazione dei poteri.
Nella Sua recente audizione alla Commissione Difesa della Camera dei deputati il Prof. Marco Mayer ha preso spunto da questi valori fondanti la nostra Costituzione - per proporre una serie di miglioramenti al Decreto Legge in corso di conversione al Parlamento. Le proposte del Direttore del Master di II livello in Intelligence and Security di Link Campus University puntano a potenziare l'efficacia delle nuove misure legislative in materia di Sicurezza Cibernetica Nazionale. La materia oggi è essenziale per la difesa delle Istituzioni Democratiche della nostra Nazione e per realizzare un efficace coordinamento operativo con l'Unione Europea e la NATO.
Qui l'intervento completo all'audizione.
6 GIUGNO 2018
La Social Media Week è considerata tra i 10 eventi più innovativi e rivoluzionari al mondo e ha l’obiettivo di esplorare l’impatto sociale, culturale ed economico del web, del digital e dei social network.
Mission della Social Media Week è quella di aiutare le persone e le organizzazioni a connettersi attraverso la collaborazione e la condivisione di idee, esperienze, conoscenze ed informazioni; ogni anno la SMW coinvolge fisicamente nel mondo migliaia di persone in 26 città che rappresentano i 5 Continenti.
La Social Media Week di Roma si terrà dal 14 al 16 giugno 2018 presso la Casa del Cinema nel cuore di Villa Borghese.
Quest'anno l'Università degli studi Link Campus University partecipa all'evento organizzando un panel dal titolo INFLUENCER E SOCIAL MEDIA: L’IMPATTO SUI PROCESSI CREATIVI DEL SISTEMA MODA ITALIANO condotto da Stefano Dominella, Presidente della Maison Gattinoni Couture e un workshop DESIGN THINKING FOR FASHION: UN WORKSHOP PER PROGETTARE SOLUZIONI TECNOLOGICHE NELL’AMBITO DEL SETTORE MODA – SALA ESTERNA.
Inoltre, alcuni docenti della Link Campus University partecipano a 4 diversi panel:
L’UTILIZZO ETICO DEI SOCIAL E L’IMPATTO SOCIALE A LIVELLO TERRITORIALE con il prof. Carlo Maria Medaglia, docente Università degli studi Link Campus University LOGICAMENTE. USARE LA LOGICA PER MIGLIORARE LA NOSTRA SOCIETÀ con la prof. Lorenza Parisi, docente Università degli studi Link Campus University IL FENOMENO DELLE FAKE NEWS DALLA CARTA STAMPATA AL DIGITAL JOURNALISM con il docente Giampaolo Rossi, Università degli studi Link Campus University CONNESSIONI DI IDENTITÀ (BRANDING CONNECTION), con il prof. Luciano Massa, docente della Università degli studi Link Campus University
Gli studenti dell'Università possono partecipare alla Social Media Week pagando un biglietto d'ingresso di euro 10,00 anziché 35,00.
Per ottenere la riduzione è necessario mandare una richiesta a a.opromolla@unilink.it
In dettaglio i panel:
DESIGN THINKING FOR FASHION: UN WORKSHOP PER PROGETTARE SOLUZIONI TECNOLOGICHE NELL’AMBITO DEL SETTORE MODA – SALA ESTERNA Casa del Cinema - Villa Borghese 14 giugno ore 15:30 - 17:20
Com’è possibile comunicare un brand o un prodotto di moda nell’epoca dei social media? Come le nuove tecnologie della comunicazione possono essere integrate nelle nuove creazioni di moda? A queste domande cercheremo di rispondere nel corso di un workshop interattivo, che vedrà il coinvolgimento attivo dei partecipanti nell’ideazione di una soluzione tecnologica per il settore moda, attraverso l’applicazione dei principali strumenti e metodologie del design thinking.
SPEAKER: Antonio Opromolla (DASIC), Alessandra Carriero (DASIC), Lorenzo Orlando (DASIC), Giulia Milli (Ufficio Postgraduate)
Per info: http://www.smwitaly.it/event/design-thinking-for-fashion-un-workshop-per-progettare-soluzioni-tecnologiche-nellambito-del-settore-moda/
L’UTILIZZO ETICO DEI SOCIAL E L’IMPATTO SOCIALE A LIVELLO TERRITORIALE Casa del Cinema - Villa Borghese 15 giugno ore 11:00 - 12:00
Negli ultimi mesi i social media sono stati soggetti a critiche per l’uso improprio che alcuni attori hanno fatto dei dati di milioni di utenti provando a condizionare anche l’esito delle elezioni di diversi paesi. I social media, come molte altre tecnologie, possono essere usate sia per cause nobili che per finalità negative. Con il Presidente Zingaretti ci interroghiamo sull’utilizzo etico dei social media, sull’impatto sociale che possono avere a livello territoriale e su cosa possiamo fare tutti insieme se utilizzassimo la loro potenzialità nella maniera migliore.
SPEAKER: Carlo Maria Medaglia docente Università degli studi Link Campus University
Per info: http://www.smwitaly.it/event/lutilizzo-etico-dei-social-e-limpatto-sociale-a-livello-territoriale/
INFLUENCER E SOCIAL MEDIA: L’IMPATTO SUI PROCESSI CREATIVI DEL SISTEMA MODA ITALIANO Casa del Cinema - Villa Borghese 15 giugno ore 14.30-15.20
Il panel illustrerà come il ruolo degli influencer condiziona la moda al tempo dei social media, dal processo di ideazione e realizzazione a quello di comunicazione e distribuzione del prodotto, tra differenze e specificità relazionate al Made in Italy. L’intervento è curato da Link Campus University, partner della Social Media Week.
SPEAKER Stefano Dominella
Per info: http://www.smwitaly.it/event/influencer-e-social-media-limpatto-sui-processi-creativi-del-sistema-moda-italiano/
CONNESSIONI DI IDENTITÀ (BRANDING CONNECTION) Casa del Cinema - Villa Borghese 15 giugno ore 15.30-16.20
Persone – Territorio – Prodotti
Quali fattori influenzano e determinano lo sviluppo di un’identità? Nell’affermazione di un Brand è sempre più evidente una inedita dinamica che unisce persone, territori e aziende. Un equilibrio di valore tra personal branding, brand territoriale e identità di Marca. È il momento di mettersi alla ricerca di queste connessioni di identità.
SPEAKER Luciano Massa
Per info: http://www.smwitaly.it/event/connessioni-di-identita-branding-connection-2/
LOGICAMENTE. USARE LA LOGICA PER MIGLIORARE LA NOSTRA SOCIETÀ Casa del Cinema - Villa Borghese 15 giugno 16:30 - 17:20
Nella nostra società, sempre più social, tecnologica e interconnessa, le persone tendono a interagire soprattutto con coloro con cui si trovano per lo più d’accordo, spesso all’interno di nicchie digitali. Ciò fa sì che le differenze di opinioni siano trattate come inconciliabili, col risultato di una diminuzione e di un indebolimento crescenti delle opportunità di conciliazione, riflessione e reciproca comprensione e un aumento delle possibilità di manipolazione. La pratica della logica e dell’argomentazione è uno degli antidoti a questa tendenza e ai suoi effetti divisivi e manipolatori, e può favorire la crescita e lo sviluppo di una società aperta e democratica.
Intervento conclusivo:
‘Non guardarmi, non ti sento’. Pratiche comunicative nella controversia sui vaccini infantili tra gli utenti di Facebook! a cura della Professoressa Lorenza Parisi, Ricercatrice presso la Link Campus University
Per info: http://www.smwitaly.it/event/logicamente-usare-la-logica-per-migliorare-la-nostra-societa/
SPEAKER: Lorenza Parisi docente Università degli studi Link Campus University
IL FENOMENO DELLE FAKE NEWS DALLA CARTA STAMPATA AL DIGITAL JOURNALISM Casa del Cinema - Villa Borghese 15 giugno 16:30 - 17:20
Come si sviluppa l’attività di fact checking e di debunking in ambito giornalistico. Come sono strutturate e operano le maggiori testate mondiali per contrastare le fake. Affronteremo l’analisi di alcune tra le più importanti fake news che hanno segnato la storia del giornalismo in Italia e all’estero
SPEAKER: Giampaolo Rossi docente Università degli studi Link Campus University
Per info: http://www.smwitaly.it/event/il-fenomeno-delle-fake-news-dalla-carta-stampata-al-digital-journalism/
17 Settembre 2019
di Mario Panizza da L'Osservatore Romano
Roma rappresenta, non solo per il pellegrino, un catalogo inesauribile di arte storica: la città dell’antica Roma, il tessuto medievale, ma soprattutto i grandi monumenti religiosi e civili dell’età rinascimentale e barocca. Eppure Roma è anche una città moderna, sia per l’ingente presenza di edilizia ex-industriale, sia per la disseminazione al suo interno di opere del movimento moderno.
Gli edifici industriali, concentrati sull’asse sud-ovest della città, lungo il corso del Tevere, costituiscono un patrimonio di grande estensione che, tuttavia, è poco percepito, anche dai residenti, e soprattutto alquanto inutilizzato. Lungo la via del Mare, il grande insediamento moderno dell’Eur, costruito per l’Esposizione universale del 1942, raccoglie un repertorio di edifici pubblici dal carattere esplicitamente monumentale, dominati dall’imponente basilica a croce greca dei Santi Pietro e Paolo, aperta al culto nel 1955. Garbatella a sud e Prati - Della Vittoria a nord-ovest sono due aree novecentesche dove, per vicinanza al centro storico e qualità edilizia diffusa, possiamo scoprire modelli abitativi consolidati e interventi di pregio. Sono aree dal carattere omogeneo, dove si riconosce un rapporto di vicinato stabile che si rafforza intorno ad alcune emergenze significative anche dal punto di vista architettonico: alla Garbatella, gli edifici dei servizi pubblici e la Chiesa neorinascimentale di San Francesco Saverio (1931-1933) realizzata da Alberto Calza Bini; a Prati - Della Vittoria, i blocchi urbani con all’interno ampi cortili alberati. Anche qui la chiesa del Sacro Cuore di Cristo Re, opera di Marcello Piacentini (1934), rappresenta un importante riferimento simbolico. Costituisce uno dei primi esempi di razionalismo italiano applicato agli edifici religiosi: la facciata, dalla geometria molto semplice, è anticipata da un sagrato che la isola dalla strada, mentre sui fianchi due campanili simmetrici, leggermente arretrati, ne completano la composizione volumetrica.
Al di fuori di queste aree risulta piuttosto raro incontrare tessuti edilizi moderni unitari; d’altronde è la condizione tipica romana: i quartieri moderni sono contraddistinti da episodi singolari che emergono, per qualità, da un tessuto cresciuto per macchie discontinue con bordi che si confondono tra loro quasi casualmente. A ben vedere anche l’architettura storica di Roma riserva continue sorprese: i suoi monumenti si impongono come figure importanti e isolate, non come parti di un insieme omogeneo. Le chiese, con le loro cupole, svettano al di sopra dello skyline cittadino, disegnando una serie di sagome e volumi che interpretano una storia fatta di recitazioni, o meglio declamazioni, individuali.
Rintracciare a colpo d’occhio gli edifici moderni è molto più difficile, sia perché, per lo più, non sono contraddistinti da una mole emergente, sia perché l’area dove insistono è decisamente più estesa di quella circoscritta dal recinto delle mura imperiali. Gli esempi qui segnalati seguono un costrutto antologico, proponendo una raccolta che, per chi è interessato, impone scelte di percorso soggettive, suggerite dalle curiosità tematiche e dall’interesse per la figura dell’architetto.
Alcuni punti della città moderna sono tuttavia particolarmente importanti e raccolgono opere di architettura significative: la Stazione Termini, i due edifici postali di Libera e di Ridolfi, la Rinascente di Albini e l’area del Flaminio.
La Stazione Termini propone varie occasioni di interesse: prima fra tutte, la posizione, decisamente bella anche dal punto di vista simbolico e paesaggistico (contigua alle Terme di Diocleziano e alle Mura Serviane). Marca l’asse urbanistico di congiunzione tra l’arrivo a Roma e, dall’altra parte, in direzione ovest, l’arrivo in Vaticano. L’interesse per la comprensione della strategia urbana si completa con la scelta della forma architettonica, disegnata da Angiolo Mazzoni attraverso i lunghi fianchi che corrono paralleli all’andamento dei binari. Su Via Giolitti si sviluppa un prospetto dall’intensa espressione metafisica che si conclude con la torre bianca dell’acqua, in travertino, avvolta da un’elegante scala elicoidale. La facciata principale è modellata dalla sinuosa copertura in aggetto — il cosiddetto dinosauro — pensato per lasciare libera la vista, oggi del tutto compromessa, sulle Mura Serviane.
L’edificio postale di Via Marmorata, progettato da Adalberto Libera e De Renzi, si ispira a un linguaggio razionale, perfettamente derivante dai modelli dello Stile internazionale. Sorge di fronte a una curiosa Stazione dei pompieri, espressione di un diffuso Eclettismo che ha lasciato segni soprattutto in alcuni teatri e negli alberghi di Via Veneto. A Piazza Bologna la morbida facciata delle Poste di Ridolfi accompagna i bordi sinuosi della piazza. I due edifici, pur inaugurati entrambi nel 1935, esprimono tuttavia, come si può vedere, un carattere del tutto diverso.
L’edificio commerciale di maggior prestigio è dato dalla sede della Rinascente di Piazza Fiume, progettata da Franco Albini e Franca Helg. L’opera si presenta come un blocco unitario, moderno nella concezione volumetrica e soprattutto nell’uso dei materiali: la combinazione degli elementi portanti orizzontali e verticali in acciaio con le pareti sagomate nel profilo dove la pietra rossa è interrotta, sulla facciata che guarda Piazza Fiume, da uno schermo di vetro alto tre piani, arretrato rispetto al telaio strutturale. Realizzata nel secondo dopoguerra (1957-1961), La Rinascente propone un’interpretazione in chiave moderna della solida e massiccia gravità dell’architettura antica romana. Si confronta, in un punto strategico della città, con l’edilizia a blocco urbano dell’inizio secolo e i resti, in quel luogo ben presenti, delle Mura Aureliane.
L’area del Flaminio è densa di temi urbani e architettonici, da visitare e mettere tra loro in relazione. Fra tutti, il Palazzetto dello Sport, inaugurato nel 1960, in occasione delle Olimpiadi di Roma, progettato da Pier Luigi Nervi e Annibale Vitellozzi, che concentra nel disegno strutturale della copertura la ricerca sapiente che, in quegli anni, si sviluppa sul modo di usare al meglio il calcestruzzo armato. La sua capacità a resistere viene combinata con la modellazione della forma, studiata proprio per assicurare forza a profili eleganti e sottili. Poco distante sorge lo Stadio Flaminio, attualmente in stato di abbandono, anch’esso opera molto raffinata di Pier Luigi Nervi, costruita per le Olimpiadi. Questi due impianti sono oggi collegati allo Stadio Olimpico attraverso il Ponte della Musica inaugurato nel 2011, che sfocia, dall’altra parte del Tevere, in corrispondenza di una delle opere più importanti di Moretti: la Casa delle Armi (1933-1937), che negli anni ha subito profonde alterazioni e che, solo da poco, comincia a recuperare la nitidezza del suo spazio interno.
Con la realizzazione dell’Auditorium di Renzo Piano (1995-2002) e il Museo maXXI nell’area delle ex-Caserme di Via Guido Reni, progettato da Zaha Hadid (1999-2010), il Flaminio diventa un vero e proprio spazio espositivo dell’architettura del XX secolo. Il quadro dell’offerta edilizia si completa con il Villaggio Olimpico, inaugurato nel 1960, al cui disegno hanno partecipato alcuni dei più importanti architetti italiani del periodo. All’interno di questo complesso residenziale sorge la Chiesa di San Valentino, decisamente innovativa per Roma, che Francesco Berarducci realizza nel 1986 in travertino e laterizi, ispirandosi alla poetica romantica del rudere della Roma antica.
Un tema architettonico specifico della Roma moderna è la palazzina che, attraverso le sue prime sperimentazioni, manifesta una evidente volontà individualistica, anche se sempre contenuta; all’architetto è richiesto di pensare a un edificio con un carattere riconoscibile, che sappia distinguersi dagli altri. Seguendo un ordine cronologico, si propongono tre casi, tra loro fortemente eterogenei.
Il primo è la Palazzina Furmanik, progettata da Mario De Renzi nel 1935, che prospetta su Lungotevere Flaminio con una delle facciate più composte e lineari del Razionalismo Italiano. Le logge in aggetto costruiscono una scansione orizzontale che garantisce all’edificio una figura senza tempo, attuale anche a distanza di quasi cento anni dalla sua realizzazione. Nel 1950 Moretti realizza su Viale Bruno Buozzi “Il Girasole”, una composizione che, ricercando la migliore esposizione alla luce, costruisce un volume quasi astratto, incurante delle forme dell’intorno. Il terzo esempio è l’edificio polifunzionale realizzato dallo Studio Passarelli nel 1965 in Via Campania. Apparentemente rigoroso nel rispetto dell’espressività funzionalista, combina forme tra loro in forte contrasto, soprattutto nel rapporto di contiguità con le Mura Aureliane.
Al di fuori dell’area urbana, l’opera moderna di maggior rilievo è il Mausoleo delle Fosse Ardeatine (1949). Il cammino, che conduce alla grande pietra tombale che copre le sepolture, parte dal Cancello di Mirko Basaldella, tragico nella composizione scultorea dei frammenti dei corpi, e prosegue attraverso i cunicoli percorsi dai condannati a morte per rappresaglia dopo l’attentato di Via Rasella. Non lontano dalle catacombe dei martiri cristiani, il Mausoleo congela, con piena intensità neorealista, la sacralità e la crudeltà dell’occupazione nazista.
8 GIUGNO 2018
Venerdì 8 giugno alle ore 11.30, in occasione della visita di una delegazione della Makerere University di Kampala (Uganda), presso lUniversità degli studi Link Campus University, si è tenuto un seminario sul diritto africano promosso dal CERSIG - Centro di Ricerca sulle Scienze Giuridiche e dalle cattedre di Diritto Commerciale e Diritto Societario Comparato (Prof. Oreste Cagnasso, Prof. Ferruccio M. Sbarbaro).
Al seminario sono intervenuti il Prof. Ben Twinomugisha (Dean della Makerere School of Law) e il Prof. Ronald Kakungulu (Professore presso la Makerere School of Law), rispettivamente in tema di "Key Human Rights Issues in the Ugandan Extractive Industry" e di "Liability of Websites and Social Media Users for User comments in Uganda”.
Link Campus University da sempre si avvale della collaborazione di altre università, italiane ed estere per approfondimenti di carattere internazionale. Il metodo impiegato durante le lezioni sollecita gli studenti, attraverso il costante confronto con il corpo docente e incontri con esperti, a conoscere e interpretare le fonti legislative (nazionali e internazionali), le decisioni della giurisprudenza e le teorie della dottrina più accreditata. Proprio in quest'ottica oggi si è tenuto un momento di confronto con docenti della Makerere School of Law sul Diritto Africano.
L'incontro è stato organizzato in collaborazione con il centro di ricerca dell'Università degli studi Link Campus University CERSIG. Il CERSIG promuove, organizza, sviluppa e gestisce le attività di studio e ricerca relative all'area di scienze giuridiche e tutte le attività connesse e/o strumentali.
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01 Luglio 2019
L’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia, coadiuvata dal Centro Studi Americani, promuove ed indice una selezione per titoli per l’attribuzione di n. 60 posti per la frequenza e la partecipazione gratuita a un Programma di studio e di approfondimento della durata di un anno - dal novembre 2019 al novembre 2020 - sul sistema politico-istituzionale statunitense in vista delle elezioni presidenziali del 3 novembre 2020, denominato “#INSIDEUSA2020: THE UNITED STATES PRESIDENTIAL ELECTION 2020 MASTER PROGRAM”.
Il Programma, curato dal punto di vista scientifico dal Prof. Francesco Clementi (Università degli Studi di Perugia) e dal Prof. Gianluca Passarelli (Sapienza Università di Roma), è destinato a cittadini italiani che non abbiano superato il 28° anno di età al 31 luglio 2019, e che siano studenti della laurea magistrale o che siano già laureati in uno dei seguenti ambiti: Scienze Politiche, Giurisprudenza, Economia, Lettere e Scienze della Comunicazione.
Il Programma prevede un ciclo di lezioni a cadenza fissa e a frequenza obbligatoria (un incontro al mese, il venerdì dalle 15,30 alle 18,30 circa, variamente articolato al suo interno) da tenersi a Roma, presso la sede del Centro Studi Americani (via Michelangelo Caetani, 32).
L’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia rilascerà un attestato di partecipazione, con l’indicazione della votazione, valido a tutti i fini di legge, a tutti coloro che avranno frequentato almeno il 90% degli incontri organizzati. Sarà possibile concorrere — per i frequentanti più meritevoli, selezionati durante il Programma tramite appositi momenti di verifica dell’apprendimento (test, brevi saggi, relazioni, mock panel discussions) — all’assegnazione di massimo 5 borse messe a disposizione dal Dipartimento di Stato per un programma negli Stati Uniti della durata di una settimana, per poter assistere ad eventi legati alla campagna elettorale per le Elezioni Presidenziali 2020.
DOMANDA La domanda di ammissione al Programma, per coloro che rientrano nell’ambito dei requisiti di partecipazione già indicati, deve essere compilata esclusivamente tramite il form on-line disponibile sulla pagina web, al quale allegare, in formato Adobe Acrobat, a pena di esclusione: (a) un curriculum in formato europeo (non superiore a 3 pagine); (b) una sola attestazione (quella che si ritiene più rilevante) o un’autocertificazione di conoscenza della lingua inglese; La scadenza per presentare la domanda è fissata al 31 luglio 2019.
VALUTAZIONE Una Commissione, composta dai responsabili scientifici del Programma e da rappresentanti dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia, procederà a valutare le domande ed a formulare una graduatoria. Il giudizio espresso dalla Commissione è insindacabile. In caso di rinuncia o di decadenza degli aventi diritto subentrano altri candidati idonei, secondo l’ordine di graduatoria e fino all’esaurimento dei posti disponibili. Soltanto i vincitori riceveranno una risposta entro il 27 settembre 2019.
Per maggiori informazioni clicca qui Scarica la locandina.
27 Giugno 2019
L'impatto dei social media sulla società è sempre più oscuro? Il potenziale democratico delle tecnologie di rete è oggi messo a rischio dalla diffusione di fake news, dall'uso di dispositivi di tracciamento e sorveglianza, dallo sfruttamento dei dati personali da parte di poche corporation. Questo il tema analizzato in prospettiva critica da ricercatori di tutto il mondo riuniti per la conferenza annuale di Sociocibernetica ad Urbino, culla del Rinascimento.
Andrea Parente e Lorenza Parisi del DASIC hanno preso parte ai lavori della conferenza con un intervento dedicato a mettere in luce la scarsa trasparenza algoritmica delle app geolocalizzate. I ricercatori hanno presentato un modello di analisi delle relazioni tra piattaforme, algoritmi e utenti a partire dall'analisi dei termini di servizio proposte dalle piattaforme geolcalizzate (Tripadvisor, Google Maps e Instagram). Queste app sono infatti cruciali nell'orientare le scelte di consumo degli abitanti di un territorio. L'indagine mostra come sia il mero l'interesse commerciale dei gestori delle piattaforme a spingerli a fornire informazioni sul modello algoritmico che utilizzano (ad esempio in relazione al funzionamento della pubblicità targettizzata). Al contrario agli utenti della piattaforma sono offerte scarse possibilità di negoziare, ad esempio, l'uso e il salvataggio dei dati geolocalizzati e sono così spinti ad accettare in toto le condizioni d'uso proposte da queste piattaforme.
Qui è disponibile l'abstract dell'intervento: https://drive.google.com/file/d/0B1vOxUU1s8RVdE4zeG1SY2QwODRwZUlEVmlpdmVPekxJVENj/view
18 Giugno 2019
di Vincenzo Scotti
L’insufficiente crescita dell’economia italiana e l’elevato debito pubblico sono tra i problemi principali all’attenzione di chi oggi è chiamato, al più alto livello di responsabilità politica, a definire le linee strategiche di intervento per lo sviluppo economico del Paese. E’ evidente, infatti, che il sentiero stretto entro il quale si muove l’economia italiana rischia di restringersi ulteriormente, con conseguenze oggi difficilmente prevedibili ma tutte inevitabilmente di segno negativo, se non verranno prese misure urgenti, ma direi anche innovative rispetto a quanto fatto sino ad oggi, per riprendere il cammino della crescita e disporre delle risorse necessarie ad abbattere il debito.
Per tale motivo, La Link Campus University, ritenendo utile approfondire tali temi e offrire un contributo propositivo ha pubblicato, con la propria University Press – Eurilink - un volume dal titolo “Democrazia e Crescita. Una proposta per uscire dalla trappola del debito”, di Gianfranco Leonetti e Umberto Triulzi oltre a programmare la costituzione, al suo interno di un laboratorio di analisi , “ A Long Term investment Unit “ affidato ai due economisti, con l’obiettivo di creare e sostenere occasioni di incontro e di riflessione tra esperti di settori diversi sui temi del debito e della crescita.
Si può uscire dalla trappola del debito ricostituendo un rinnovato rapporto tra finanza ed economia reale? è questa la domanda a cui cercano di rispondere i due autori con una proposta di ripresa della crescita dell’economia italiana, costruita anche sul concorso e la partecipazione finanziaria di più operatori pubblici e privati.
La proposta di Leonetti-Triulzi è particolarmente interessante perché centrata su due aspetti innovativi: affrontare l’abbattimento del debito” non svendendo il nostro patrimonio ma conferendolo in una grande iniziativa industriale con la partecipazione della finanza e del risparmio e costruire un collegamento funzionale con il sistema finanziario, l’unico vero detentore delle risorse necessarie per riprendere ad investire nei settori portanti dell’economia italiana e assicurare la sostenibilità del debito.
Si tratta di una proposta che ha l’intento di ridare centralità al ruolo innovatore dello Stato e di recuperare un dialogo tra economia e finanza da tempo interrotto al fine di evitare che l’elevato debito pubblico italiano sposti definitivamente la sovranità dal popolo ai mercati. Se questi sono gli obiettivi, nessuno, singoli cittadini, operatori finanziari, imprese, istituzioni pubbliche e private, può sentirsi escluso da questa sfida, per riprendere a crescere, per la costruzione di un nuovo rapporto tra capitale e lavoro e per la riduzione del debito pubblico.
La Link Campus University ha accolto con favore la presentazione di questa proposta perché ritiene che sia oggi necessario promuovere soluzioni innovative in grado di ottenere l’interesse ed il consenso di più operatori. La questione del debito è centrale per assicurare la ripresa economica dell’Italia. Come centrali sono la crescita e il benessere. Prima iniziamo a confrontarci e a discutere proposte simili, anche apportando le integrazioni che riteniamo siano necessarie, prima saremo in grado di riportare l’Italia nel novero degli Stati membri dell’Eurozona con debiti non eccessivi.
Giovedì 20 giugno 2019 alle ore 10:00, gli autori presenteranno il libro "Democrazia e crescita. Una proposta per uscire dalla trappola del debito", seguito da una tavola rotonda e dibattito.
8 GIUGNO 2018
Straordinaria edizione del premio al cinema italiano Ciak D’Oro alla Link Campus University, con un parterre d’eccellenza composto da autori, attori e cineasti fra i più significativi del grande schermo.
Nella serata dei premi ideati da CIAK, il magazine diretto da Piera Detassis, trionfano film italiani di grande respiro internazionale, imprevedibili musical, film d’animazione, cinema tutto femminile e commedia d’autore. Su tutti si affermano i film Ammore e Malavita dei Manetti Bros e Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino.
La cerimonia di premiazione (che prendono in considerazione i film usciti tra il 1° maggio 2017 e il 30 aprile 2018) si è tenuta il 7 giugno sera a Roma per il secondo anno consecutivo alla Link Campus University, l’ex residenza estiva di Papa Pio V.
A consegnare i premi, gli unici premi al cinema italiano votati direttamente dal pubblico, è, per la prima volta, l’attrice, conduttrice e scrittrice Geppi Cucciari.
Ammore e malavita dei Manetti Bros conquista la giuria dei critici, aggiudicandosi 5 premi. Alla fortunata commedia musicale napoletana vanno i riconoscimenti: Miglior regia, Migliore colonna sonora (Pivio & Aldo De Scalzi), Miglior canzone originale (“Bang Bang”), e Claudia Gerini grazie al ruolo di donna Maria è la Migliore attrice non protagonista. La redazione di CIAK premia il musical dei Manetti Bros con il riconoscimento Colpo Di Fulmine assegnato a Serena Rossi per la sua straordinaria interpretazione della bella Fatima.
L’ambitissimo premio al Miglior film va a Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, che riceve anche i premi per il Miglior Montaggio e il Miglior Manifesto.
Migliori protagonisti dell’anno sono Paola Cortellesi e Antonio Albanese, interpreti dell’esilarante commedia Come un gatto in tangenziale di Riccardo Milani, grande successo italiano dell’ultima stagione cinematografica.
Buon risultato per Napoli Velata di Ferzan Ozpetek: Miglior Scenografia e Migliori Costumi. Due targhe vanno anche a Cuori Puri di Roberto De Paolis: il CIAK-Alice Giovani (nato dalla collaborazione del magazine con Alice nella Città) e il premio alla Migliore Opera Prima, quest’anno firmato da MINI.
A Luciano Ligabue, ritornato alla regia con Made in Italy, va il SUPERCIAK D’ORO assegnato dalla redazione, mentre quello Classic va a Carlo Buccirosso, protagonista del film dei Manetti Bros, per l’insieme della sua brillante carriera d’attore.
Il Miglior attore non protagonista è Massimo Ghini per A casa tutti bene, mentre Nicola Nocella è il Colpo di Fulmine per Easy – Un viaggio facile facile votato dalla redazione di CIAK.
A Maria Carolina Terzi e Luciano Stella di Mad Entertainment, e a Paolo Del Brocco di Rai Cinema va il premio come Miglior Produttore per Gatta Cenerentola di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone.
Il premio Bello&Invisibile, votato dalla giuria dei 100 critici e giornalisti, va al bellissimo Dove non ho mai abitato di Paolo Franchi.
Per il quarto anno il premio del mensile di cinema allarga lo sguardo alla serialità d’autore, con il CIAK D’ORO Speciale Serial Movie assegnato a Salvatore Esposito per il ruolo di Gennaro “Genny” Savastano nella serie Gomorra e per l’interpretazione cinematografica in Puoi baciare lo sposo. Anche Ornella Muti si aggiudica il premio per il ruolo di zia Ingrid in Sirene, la prima fiction fantasy della Rai.
Partecipa alla serata la Fondazione Lelio Luttazzi. Hanno contribuito alla realizzazione di questa edizione del premio CIAK D’ORO: MINI che firma quello per la Migliore Opera Prima e che accompagna attori e registi sfilando sul red carpet con una flotta di dodici vetture; Campari, che da sempre sceglie il cinema come potente veicolo di comunicazione per raccontare la grande storia di un marchio che ha sancito la nascita del mito dell’aperitivo italiano nel mondo; il brand hair beauty Cotril che conferma ancora una volta il legame a doppio filo con le eccellenze del cinema italiano; e infine Pool Pharma, che con il suo sostegno dimostra di abbracciare il mondo del benessere e della bellezza a tutto tondo, incluso quello che deriva dall’arte cinematografica.
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21 Maggio 2019
Il Senato accademico dell’Università Link Campus ha sottolineato “il suo impegno di ricerca e di studio sull’evoluzione dei rapporti internazionali” specificando che "è importante la collaborazione esistente tra Cina, Unione Europea ed il loro crescente interscambio. Sostenendo altresì “un dialogo costruttivo lungo le linee indicate nelle risoluzioni del Parlamento Europeo".
Il Senato accademico della Link Campus University ha confermato la "cooperazione con Università e istituzioni anche fuori dall’Unione Europea e dall’Alleanza Atlantica, purché "fondata su criteri di trasparenza, correttezza e reciprocità anche nella collaborazione accademica e scientifica".
Il Comitato Esecutivo unitamente al Senato Accademico ha poi "esaminato le recenti controversie, le discussioni ed i rischi emersi sulle condizioni di sicurezza e reciprocità nell’interscambio di beni e servizi ad alto contenuto tecnologico" con alcune imprese cinesi. "Tenuto conto delle notizie di incidenti già verificatisi in passato, nell’ambito della produzione di devices e della gestione reti di telecomunicazione e considerando i rischi connessi alle garanzie e tutele per utenti, operatori e per le esigenze della sicurezza internazionale," Il Senato ha deciso "di non mettere a disposizione le proprie competenze scientifiche nel campo di difesa e sicurezza a quelle imprese, impegnate nello sviluppo delle tecnologia di 5G, delle quali non siano ancora pienamente garantiti gli standard, le regole ed i processi concertati con i paesi dell’Unione Europea e dell’Alleanza Atlantica."
20 Maggio 2019
L’annunciata riforma del processo penale è in stand-by stretta nella morsa delle contrapposizioni degli alleati di Governo. Strettamente collegata – per volontà politica – alla riforma della prescrizione inserita nella l. n. 3 del 2019, ancorché già elaborata dal Ministero della Giustizia, ma non conosciuta.
Nel dettaglio, verrà portata nel Consiglio dei Ministri probabilmente dopo il 26 maggio, data delle elezioni europee. Non sono chiari i motivi del contrasto tra le forze politiche di Governo, se non quello di collocare la riforma nel più generale conflitto politico e nel bilanciamento con altri provvedimenti delle forze contrapposte.
Qualcosa, tuttavia, è possibile affermare. In primo luogo, sul piano del metodo. Scartata – giustamente – l’ipotesi della Commissione ministeriale che correva il rischio di una vasta riforma – peraltro necessaria – del processo, il Ministro si è orientato a sondare le organizzazioni dei soggetti della giurisdizione per individuare i punti di dissenso, attorno ad alcuni punti programmatici (i famosi 32) così da far emergere le ipotesi di possibile convergenza, ovvero di no preclusione. Potrebbe uscirne una proposta di legge delega che incontri una benevola adesione e certamente non una contrarietà. Sarebbe certamente un ottimo risultato, anche se non sarebbero sicuramente risolti i cronici problemi – strutturali e processuali – della nostra giustizia penale. L’architrave culturale e politico della riforma dovrebbe essere costituita dalla durata ragionevole del processo, intesa non come definizione temporale, ma come conseguenza – respinta – delle scelte riformatrici che si vorrebbe introdurre. In questo quadro, l’elemento centrale dovrebbe essere costituito dalla modifica delle regole di giudizio dell’archiviazione e del provvedimento che dispone il giudizio. Si tratterebbe di “costruire” un filtro che evitando l’ipotesi prognostica si orienti verso una ipotesi positiva legata all’accertamento degli elementi posti a fondamento dell’imputazione. Si tratterebbe di qualcosa di simile a quanto previsto dall’art. 630 c.p.p. in punto di revisione.
Attorno a questo elemento di base, si muoverebbero una serie di strumenti idonei a decongestionare il carico giudiziario, ovvero tesi ad una loro miglior distribuzione. Dovrebbero prevedersi delle situazione di depenalizzazione, di remissione tacita della querela, di ampliamento dell’oblazione. Un ruolo deflattivo potrebbe essere rappresentato dall’ampliamento delle situazioni definibili con il patteggiamento. Appare difficile, dopo la riforma della l. n. 33 del 2019, rivedere il rito abbreviato, anche se in una logica di “effettività” della pena, potrebbero essere riconsiderate le percentuali della premialità. Recependo le indicazioni della prassi sarà possibile riconsiderare – formalizzandole – alcune modalità di svolgimento dell’appello delle sentenze emesse dal giudice monocratico a seguito di citazione diretta, nel cui contesto si dovrà verificare l’inserimento del citato “filtro” onde evitare un sovraccarico dibattimentale. Un nodo non agevola da sciogliere dovrebbe riguardare il “timing” delle indagini preliminari, da collocare nel più ampio contesto dei poteri di controllo da parte del g.i.p. sulle attività del pubblico ministero incidenti su diritti costituzionalmente protetti, le c.d. finestre di giurisdizione.
Il rafforzamento del ruolo del gip/gup, soprattutto per evitare la “pigrizia” nelle decisioni da emettere – come detto a seguito dell’udienza preliminare - dovrebbe richiedere un rafforzamento del loro organico. Non possono escludersi interventi in punto di notificazioni a seguito della nomina del difensore di fiducia, mentre potrebbero trovare accoglienza nello schema di delega alcuni aggiustamenti del giudizio d’appello: ampliamento delle situazioni definibili col rito camerale partecipato e non partecipato, anche a richiesta della difesa e il superamento delle preclusioni al concordato sui motivi e sulla pena. Le considerazioni svolte – nei limiti in cui consentono di cogliere il senso e i termini della riforma in gestazione – permettono di chiarire che si tratterà di un ennesimo “passaggio” nella lunga fase di transizione che da 30 anni, cioè dall’introduzione del codice Vassalli, interessa il processo penale, superata l’illusione di introdurre nel nostro Paese un sistema di matrice accusatoria. L’obiettivo minimo è almeno quello di non alterare l’equilibrio tra indagini preliminari e dibattimento evitando i ritorni al passato di un sistema inquisitorio, ancorché garantito.