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1241. PRIN 2015 “Mediaterrorismi”  
23 Gennaio 2020 Per la Link Campus University l'unità di ricerca è stata diretta dalla Prof.ssa Marica Spalletta che presenta i risultati dei lavori nell’intervento dal titolo “Il terrorismo come serial. Attori, trame e pubblici”. Il PRIN ha visto coinvolti sei gruppi di ricerca provenienti da diverse Università italiane: Sapienza-Università di Roma, Link Campus University, Università degli Studi Milano Bicocca, Università della Campania, Università Suor Orsola Benincasa, Università per Stranieri di Perugia.  
1242. Al via il Corso di Formazione in Grafologia Forense  
19 Febbraio 2020 Venerdì 13 marzo 2020 alle ore 14:30, inizia il nuovo Corso di Formazione in Grafologia Forense, finalizzato alla conoscenza teorico pratica di metodi e tecniche applicative utili al raggiungimento del livello formativo richiesto dall’area professionale della consulenza grafologica. La grafologia, studiando il movimento della scrittura, rappresenta un approccio scientifico alla valutazione della personalità e alle analisi investigative. La scrittura manuale costituisce l'impronta unica e irripetibile di ogni individuo, essa risalta le peculiarità intellettive e temperamentali di ciascuno.  
1243. Bloodstain Pattern Analysis (BPA) Study Session  
25 Febbraio 2020 Come si può contribuire alle indagini di un caso? Hanno le tracce di sangue un ruolo? Quali competenze collaborano allo studio e alla soluzione dei casi? Una di queste è in modo sempre maggiore la BPA. Nella “Study Session” sulla Bloodstain Pattern Analysis (BPA) nell’ambito del Master in Crime Science & Investigation della Link University, insieme agli esperti dell'Arma dei Carabinieri, gli studenti hanno potuto fare diretta esperienza di come l’accurata analisi delle dimensioni, delle traiettorie e dei gocciolamenti delle tracce di sangue, rilevabili all'interno di una scena del crimine, possa avere un ruolo significativo nella ricostruzione della dinamica criminosa. Sperimentando soprattutto come le caratteristiche quali: velocità, forma e colore, possano avere un valore determinante, attraverso formule, oltre il punto focale, altezza, angolo di impatto e distanza; così come fondamentale è il ruolo di diverse variabili quali: movimento, spazio, velocità, altezza, tipologia di arma e le differenti superfici di rinvenimento delle tracce ematiche. Vai alla pagina del Corso  
1244. Nasce la partnership tra Lega Basket Femminile e Link Campus University  
28 Febbraio 2020 La Lega Basket Femminile ha stretto un importante e prestigioso accordo di collaborazione con l'Università degli Studi Link Campus University. Link University, da sempre attenta alle tematiche e professionalità del mondo dello sport, ha l’obiettivo di fornire a studenti e studentesse le competenze necessarie ad affrontare le sfide del mondo del lavoro fornendo un’offerta formativa che affianca alla didattica tradizionale un ampio numero di laboratori. In un contesto globale, ove lo sport costituisce non solo un diritto della persona ma anche un fenomeno sociale e soprattutto economico, l’approccio alle dinamiche sportive richiede professionalità in grado di gestire, attraverso competenze altamente qualificate, profili molto disparati: dalla gestione economica e finanziaria agli aspetti di diritto, fino a quelli di sicurezza e di comunicazione. Una partnership che rappresenta una grande opportunità per l’intero movimento della pallacanestro femminile in continua evoluzione. VEDI LA NOSTRA OFFERTA FORMATIVA IN AMBITO SPORT GIURISPRUDENZA DELLO SPORT ECONOMIA E POLITICHE DELLO SPORT SPORT BUSINESS MANAGEMENT  
1245. Il progetto DETECt sul numero di marzo di TiVÙ  
5 Marzo 2020 Il Progetto europeo DETECt - Detecting Transcultural Identity in European Popular Crime Narratives è protagonista del nuovo numero di TiVÙ, mensile dedicato al mondo della televisione edito da Duesse Communication. Il numero di marzo della rivista è dedicato al tema del crime, genere (tra serie, true crime e intrattenimento) oramai protagonista sui canali nazionali e internazionali. Proprio per inserire la tematica in un’ottica transnazionale ed europea, la rivista ospita un’approfondita intervista al team italiano del progetto, rappresentato per l’occasione da Valentina Re coordinatrice del corso di laurea in DAMS – Film and Theatre Making della Link Campus University, e dai docenti dell’Università di Bologna Luca Barra e Federico Pagello. L’intervista affronta alcuni temi specifici del progetto di ricerca, tra cui le nuove dinamiche produttive e di fruizione ai tempi dello streaming, la circolazione nel territorio europeo delle produzioni nazionali e il gender balance nell’industria delle arti creative. Le aree di indagine di DETECt e il tema della rappresentazione dell’identità europea nella fiction crime sono affrontati anche nell’intervista con l’autore e scrittore Carlo Lucarelli, che apre il nuovo numero della rivista: “Il crime che guardiamo ci aiuta a capire chi siamo. Se guardiamo una cosa significa che ci interessa, e se ci interessa – conclude Lucarelli - significa che racconta di noi”. Il progetto europeo DETECt si sta avvicinando alla fine del secondo anno di attività con una serie di eventi tra cui l’esposizione “L’europe Du Polar”, in programma dal 6 marzo al 4 luglio 2020 presso Bilipo - Biblioteca di letteratura poliziesca di Parigi. Il numero di marzo della rivista TiVÙ è online e può essere scaricato gratuitamente attraverso l’app dedicata, disponibile su Apple Store e Google Play. DETECt Project  
1246. L’Europa, l’Italia e la politica mondiale  
21 FEBBRAIO 2018 Giovedì 1° marzo 2018 - ore 18.00 Via del Casale di San Pio V, 44 Roma Antonio Tajani, Presidente del Parlamento Europeo incontra gli studenti dell'Università degli Studi Link Campus University L’EUROPA, L’ITALIA E LA POLITICA MONDIALE PROPOSTE E RISPOSTE Modera Piero Schiavazzi  
1247. L’Italia e la stabilità del mondo multipolare  
21 FEBBRAIO 2018 Lunedì 26 febbraio 2018 - ore 18.00 Via del Casale di San Pio V, 44 Roma Roberta Pinotti, Ministro della Difesa incontra gli studenti dell'Università degli studi Link Campus University L’ITALIA E LA STABILITÀ DEL MONDO MULTIPOLARE PROPOSTE E RISPOSTE Modera Piero Schiavazzi Nella cornice rinascimentale del Casale San Pio V, ha luogo l’incontro che vede protagonisti Roberta Pinotti, Ministro della Difesa, e una tribuna internazionale di studenti di Scienze Politiche, dal Mediterraneo e dal Medio Oriente, dalla Russia e dai paesi dell’Unione Europea, dall’Africa, dall’Asia e dalle Americhe. L’evento, in programma alle ore 18, si colloca nel quadro degli appuntamenti promossi dall’Ateneo per porre i grandi temi geopolitici al centro del dibattito italiano. Giornalisti, operatori e fotografi sono invitati ad accreditarsi al numero: 331 5330237.  
1248. Tra il Mar Nero e il Caspio, i riflessi della nuova Via della Seta  
15 FEBBRAIO 2018 Marco Valigi e Gabriele Natalizia - Aspenia online Verso la fine degli anni Novanta si è iniziato a parlare di una ‘nuova’ Via della seta. Sembrava possibile e conveniente ripristinare il collegamento via terra tra l’Europa e l’area economicamente più dinamica del mondo, l’estremo Oriente. L’idea aveva fatto tornare in auge alcuni concetti legati ai principali paradigmi della geopolitica. L’heartland mackinderiano, quindi, era visto sia come un’arena di vivace competizione per il controllo di risorse ritenute importanti per la sicurezza energetica dell’Occidente, sia come uno snodo logistico strategico per la proiezione del modello politico ed economico occidentale verso Oriente. Negli anni Duemila, tuttavia, la storia ha intrapreso un corso diverso da quello immaginato al termine della Guerra fredda. Rispetto alle aspettative legate alla oil diplomacy clintoniana, la disillusione seguita alla scelta americana di non sostenere la Georgia nella guerra in Ossezia del Sud nel 2008 ha assunto i contorni di una brusca sterzata. Né Obama, in seguito, ha mostrato la capacità di comprendere l’intreccio etnico, culturale e politico che rende l’area compresa tra il Caucaso, l’altopiano iraniano e le pianure dell’Asia Centrale uno spazio geopolitico il cui ruolo internazionale risulta assolutamente originale. La riscoperta dell'Eurasia La ricostruzione di un’ideale linea di comunicazione Est-Ovest incontrava quindi una pluralità di ostacoli. Ai già parzialmente menzionati conflitti irrisolti della regione caucasica (Abcasia; Ossezia del Sud; e Nagorno-Karabakh), si aggiungevano infatti la destabilizzazione di Afghanistan e Iraq e, infine, il riposizionamento della Federazione Russa. Quest’ultima in particolare avrebbe assunto con il tempo la forma di una competizione con l’Occidente, soprattutto nelle aree di “contatto” tra i due universi culturali, come i Paesi baltici, l’Ucraina e il Caucaso meridionale. A tale quadro, poi, andavano ad aggiungersi le posizioni dei due terminali della Via: sia la UE (con riferimento soprattutto alle posizioni della Commissione) che la Cina mantenevano entrambe un atteggiamento ambiguo, benché per ragioni differenti. Nel caso di Bruxelles, la contaminazione tra obiettivi energetici e legittimazione politica aveva portato a scommettere su un progetto come il Nabucco e un metodo come la condizionalità democratica, a discapito di attente valutazioni tecniche e di una diplomazia maggiormente orientata al pragmatismo. Queste ultime, con buona probabilità, avrebbero assicurato relazioni più strutturate con i Paesi disseminati lungo la direttrice Ovest-Est. Relativamente a Pechino, invece, le modalità con le quali il colosso asiatico intendeva servirsi del Kazakistan come varco per proiettare merci, capitali, uomini e interessi verso Occidente appariva opaco non solo nelle intenzioni e nei metodi, ma anche nei termini dell’ampiezza e della profondità della politica stessa. Non era del tutto evidente, insomma, se la Cina intendesse praticare una politica di estrazione, tipica delle relazioni tra grandi potenze e potenze secondarie, oppure accedere semplicemente a nuovi mercati ove allocare le merci a basso costo prodotte in patria. Il superamento della crisi economica del 2007/2008 e la parziale rivisitazione dei ruoli, degli interessi e delle posizioni delle principali potenze - soprattutto con riferimento al disimpegno americano dall’Asia Centrale - avrebbe agevolato nuove dinamiche collegate al commercio internazionale. Il tema della logistica e quello della geografia sarebbero tornati al centro del dibattito, riaffermando la rilevanza dell’heartland nella global supply chain del XXI secolo. Le ibridazioni geopolitiche della global supply chain In un contesto dove l’interazione tra Est e Ovest appare sostanzialmente diversa dai primi anni Duemila, la Via della seta torna al centro di uno schema più ampio di quello immaginato all’apice del primato americano. Il sistema internazionale contemporaneo, infatti, sembra maggiormente articolato sotto il profilo sia degli interessi che delle strutture politico-economiche. Europa e Stati Uniti – un tempo principali promotori della Via della seta - sembrano ora meno reattivi. Bruxelles è concentrata nel contenere le spinte centrifughe all’interno dell’Unione. Mentre Washington pare più cauta sia per scongiurare il pericolo dell’overstretching ed evitare nuove frizioni con Mosca nel suo near abroad, sia per assecondare internamente il ritorno di fiamma del protezionismo. Al contrario, l’evoluzione economica e istituzionale di Pechino rende quest’ultima più interdipendente e compatibile con l’Occidente. Dalle posizioni assunte sul climate change - le quali, a loro volta, sono associate a modelli economici e di sviluppo industriale differenti da quelli utilizzati sinora – al cambiamento dei bisogni della società cinese, Oriente e Occidente appaiono assai più vicini che in passato. Un collegamento terreste che dia conto di questo cambiamento nella società internazionale costituirebbe dunque uno sviluppo coerente. Nell’ottica di assumere un ruolo-cardine rispetto agli sviluppi del commercio globale, il lancio da parte dei leader cinesi del progetto One Belt One Road (OBOR) salda le diverse dimensioni della logistica aprendo interessanti scenari di ibridazione tra i paradigmi geopolitici terrestri e marittimi. In particolare, proprio in ragione di un più ampio contesto di logistica integrata, lo snodo geopolitico compreso tra il Caucaso e l’Asia Centrale diventa parte di un sottosistema funzionale nel quale i flussi commerciali provenienti sia da Occidente sia da Oriente potranno essere distribuiti ora via terra ora via acqua nelle diverse direttrici, incluse quella russa e quella africana. L’obiettivo sullo sfondo del progetto appare molto ambizioso e legato a una possibile spallata da parte della Cina allo scricchiolante ordine unipolare: attestarsi contemporaneamente come garante dei traffici marittimi dall’Oceano Pacifico al mar Mediterraneo e potenza egemone sulla grande massa eurasiatica. A completare questo quadro, benché si tratti di sviluppi non direttamente collegati con i due tragitti (terrestre e marittimo) di OBOR, va poi segnalato quanto si è verificato al livello di infrastrutture portuali nel Caspio. Destinati ad accogliere le merci provenienti da Oriente e sviluppati soprattutto grazie ai capitali e al know-how asiatici, quegli hub sono destinati ad allacciarsi sulla terraferma all’imponente progetto entro il quale si colloca la ferrovia che collega Baku, Tbilisi e Kars (BTK) - ovvero una sistema integrato su rotaia che, attraverso il tunnel Marmaray che solca il Bosforo, congiungerà Europa, Caucaso e Asia, delineando la nuova frontiera della geopolitica del XXI secolo. Terra e mare, insomma, non daranno più origine a paradigmi strategici e politici antitetici – il primo basato sul potere militare e il secondo sul commercio internazionale. Al contrario, lungo la nuova Via della Seta prolifereranno modelli “ibridi” o, meglio, “integrati”, dove la componente tecnologica costituirà il collante di schemi di interazione vieppiù complessi e volti ad assicurare l’effettività della global supply chain, quindi il continuo scambio di uomini, merci, capitali e idee tra Oriente e Occidente.  
1249. Stipulata convenzione tra Link Campus e FISE  
15 FEBBRAIO 2018 L'Università degli studi Link Campus University e la Federazione Italiana Sport Equestri hanno siglato di recente una convenzione che sancisce la collaborazione tra l’Università e la FISE. L'accordo è stato siglato nell'ambito dell'offerta formativa specifica per il mondo dello sport: il Master in Business Administration in Diritto e Management dello Sport e due curricula dei corsi di laurea in Economia, Economia e Politiche dello Sport (Corso di Laurea Triennale in Economia Aziendale Internazionale) e Sport Business Management (Corso di Laurea Magistrale in Gestione Aziendale). La FISE, autorità competente a promuovere organizzare, diffondere, coordinare e disciplinare lo sport e le attività equestri in Italia intende così favorire la crescita culturale degli atleti e dei tecnici al fine di consentirne un più agevole inserimento nel mondo del lavoro, durante e a fine carriera. La convenzione stabilisce pertanto che l’Università si impegna a istituire borse di studio in favore di atleti di alto livello della FISE, a copertura totale e/o parziale dell’intero programma formativo e a sostenere gli oneri economici per lo svolgimento delle attività connesse ai sopracitati curricula, per i quali la FISE dovrà invece mettere a disposizione dell’Università le sue competenze interne. Prevista inoltre per tutti i tesserati indicati dalla FISE una riduzione del 20% della retta accademica prevista per il corso di laurea scelto. L’accordo sancisce inoltre che venga stipulata una apposita Convenzione di stage e tirocini, la cui fruizione sarà riservata ai partecipanti dei predetti curricula.  
1250. I miei mulini a vento. Il mezzogiorno e i diritti dei cittadini  
9 FEBBRAIO 2018 Martedì 13 febbraio 2018 alle ore 17 Antica Biblioteca Università degli studi Link Campus University Via del Casale di San Pio V, 44 Roma Presentazione del libro   "I miei mulini a vento. Il Mezzogiorno e i diritti dei cittadini" del Prof. Manin Carabba NE PARLANO: Adriano Giannola Gian Paolo Manzella Vincenzo Scotti Sergio Zoppi Sarà presente l'Autore MODERA: Marco Emanuele "Il problema del Mezzogiorno è "questione nazionale" non solo in termini di mancata unificazione economica del paese, ma anche in termini di questione istituzionale. I limiti di capacità di governance democratica costituiscono ostacoli tremendi per la definizione e attuazione di politiche meridionaliste efficaci. Questi ostacoli sono i "mulini a vento" contro i quali l'autore ha combattuto in tutta la sua carriera (dalla programmazione alla Corte dei conti, dal CER, al CNEL, alla SVIMEZ) e con la sua attività di studioso."  
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