1 MARZO 2018
Angelo Colombini, Segretario Confederale Cisl Gabriele Natalizia, Link Campus University
I mercati energetici, soprattutto quelli del gas, registrano un grado di interdipendenza maggiore rispetto a quella di altri settori commerciali. L’Italia sperimenta direttamente questo dato, principalmente a causa di due ragioni.
La prima è la sua collocazione geopolitica, che la pone contemporaneamente nel cuore del Mediterraneo e in posizione centrale rispetto all’Unione Europea rendendola un hub naturale per lo smistamento e il rifornimento energetico dell’intero continente. La seconda ragione riguarda la sua dipendenza dagli approvvigionamenti esterni, in quanto figura tra i primi dieci importatori europei di energia (dati Eurostat marzo 2017).
L’elevato costo di costruzione e gestione dei gasdotti rende l’interdipendenza tra gli Stati ancor più stretta e articolata, divenendo una questione politica tra Stati fornitori, acquirenti e di transito. È proprio per questo che l’Italia e l’Europa guardano con estremo interesse ai processi politici presenti e futuri dei Paesi attraversati dalle pipeline, con l’obiettivo di contribuire al la stabilità politica dei loro territori e mantenere relazioni commerciali equilibrate. La Russia è tra i principali partner dell’Italia (tra gli altri Libia, Algeria, Qatar, Norvegia e Olanda) dalla quale, stando ai dati relativi al 2015, il nostro Paese ha importato il 45% del gas, il 16% dei prodotti petroliferi e il 21% dei combustibili solidi. Il gas russo, per raggiungere il territorio italiano, viene trasportato dai gasdotti di Soyuz, Yamal e Brotherhood che transitano tutti per l’Ucraina.
A seguito dell’annessione della Crimea nel 2014 e della guerra civile in Donbass, Mosca è stata sottoposta dall’UE a sanzioni economiche, prorogate semestralmente a causa della violazione degli accordi di Minsk. Le sanzioni imposte si possono dividere in due macro-categorie: le misure restrittive individuali (congelamento dei beni e restrizioni di viaggio di alcuni esponenti dell’élite politica ed economica russa); le restrizioni degli scambi commerciali in settori economici specifici nei confronti della Federazione Russa, della Crimea e della città di Sebastopoli. Questi provvedimenti sono stati recentemente rinnovati fino al 31 luglio 2018. In risposta alle sanzioni la Russia ha vietato le importazioni di prodotti agro-alimentari da Europa, Canada, USA, Australia e Norvegia e ha imposto, esclusivamente per gli enti statali, un veto su importazioni tessili, abbigliamento, calzature e veicoli.
Gli effetti delle sanzioni sull’economia russa non hanno tardato a manifestarsi. Tra il 2013 e il 2016 l’interscambio commerciale si è dimezzato, passando da 338 miliardi di euro a 191 miliardi di euro e il PIL russo ha subito un’importante diminuzione scendendo da 1.853 miliardi di euro a 1.066 miliardi di euro. Contemporaneamente il rublo ha perso il 70% del suo valore per l’aumento dell’inflazione ed è cresciuto il numero di persone che vivono al di sotto del livello di sussistenza. Sebbene né gli Stati Europei né la Russia abbiano sostanzialmente incluso il settore energetico nelle sanzioni, è evidente che il transito del gas russo sul territorio ucraino rappresenta una criticità. Per alleggerire la propria dipendenza dai Paesi di transito, Mosca già da tempo ha studiato nuovi percorsi per le sue esportazioni di gas. Nel 2000 è stata avviata la costruzione del Nord Stream, che unisce la Russia alla Germania, ed è stata proposta quella del South Stream che, se fosse stato realizzato, l’avrebbe unita alla nostra Penisola.
L’Italia, dal canto suo, si è messa alla ricerca di fonti alternative di approvvigionamento per essere meno dipendente dalla Russia. Il più importante progetto in tal senso è quello del gasdotto il Trans-Adriatic Pipeline (TAP) che, allacciandosi al TANAP (Trans-Anatolian Natural Gas Pipeline), consentirebbe un collegamento tra l’Azerbaigian e l’Italia. Tuttavia, sebbene i lavori di costruzione siano già in corso, permane una forte opposizione politica interna al progetto. Nel complesso e articolato orizzonte energetico, tuttavia, una scoperta recente potrebbe modificarne gli equilibri. Si tratta della scoperta compiuta dall’ENI nelle acque territoriali dell’Egitto del giacimento supergiant Zohr. Quest’ultimo ha un’estensione di 100 chilometri quadrati e un potenziale di risorse fino a 850 miliardi di metri cubi di gas. La notizia non ha reso felici tutti i nostri partner. Desiderando attestarsi quale principale hub europeo, la Germania sostanzialmente vorrebbe scongiurare la possibilità di un riequilibrio del baricentro del mercato del gas verso sud-est. La Russia, dal canto suo, è preoccupata che la nuova scoperta possa sottrarle importanti quote di mercato, con una conseguente flessione dei prezzi energetici. La Turchia, similmente, non vuole essere bypassata dai nuovi progetti relativi alle rotte meridionali del gas, che le farebbero perdere royalty relative al transito.
In questo contesto, infatti, l’individuazione di altri importanti giacimenti di gas naturale nel Mediterraneo mediorientale, come quelli avvenuti nelle acque di Cipro e Israele (Leviathan e Aphrodite), potrebbe contribuire al rafforzamento strategico dell’Italia. I nuovi contorni che sta assumendo la partita energetica, quindi, impongono a Roma una riflessione sulle proprie politiche energetiche, ambientali e industriali. Secondo quanto riportato dal MISE-DGSAIE nel documento La situazione energetica nazionale nel 2016: «la composizione percentuale delle fonti energetiche impiegate per la copertura della domanda nel 2016 è stata caratterizzata, rispetto al 2015, dalla lieve flessione del petrolio (dal 34,6% al 34,2%) dei combustibili solidi (dal 7,7% al 7%), dalla diminuzione del saldo netto dell’energia elettrica importata (dal 6% al 4,8%, dall’aumento di quella del gas (dal 32,6% al 34,3) seguito da un lieve aumento del consumo delle fonti rinnovabili che passa dal 19,2% al 19,6%». Nello stesso periodo, va segnalata anche una diminuzione della produzione nazionale di energia pari al 4,1%, mentre le importazioni nette sono rimaste stabili pur con una diversa distribuzione delle percentuali di materie importate. Più nel dettaglio quindi, si è assistito a una «diminuzione delle importazioni nette di energia elettrica (-20,2%), del carbone (-10,4%) e delle fonti rinnovabili (-9,8%), si registrano aumenti nelle importazioni nette di gas naturale (6,7%) e di petrolio (0,35%)». Inoltre «La quota delle importazioni nette rispetto al fabbisogno energetico nazionale, che indica il grado di dipendenza del Paese dall’estero, cresce lievemente e passa dal 75,3 % nel 2015 al 75,6 % nel 2016».
Va comunque evidenziato che il territorio italiano presenta difformità e contraddizioni nella distribuzione e nell’utilizzo dell’energia. Tra le regioni nelle quali queste contraddizioni risultano più evidenti figurano certamente la Puglia e la Sardegna. La prima, che ha la più alta percentuale di energia prodotta da rinnovabili, è anche la regione dove s’inquina di più a causa dell’utilizzo del carbone. In Sardegna, invece, ancora non esiste una rete del gas. Ad oggi nell’isola ci sono solo studi di fattibilità per la realizzazione della rete dorsale di trasporto del gas, che impegnano le Istituzioni e importanti operatori nazionali, mentre i maggiori centri urbani sono alimentate da “aria propanata”.
Osservando quanto accade nel resto del mondo, appare necessaria una graduale evoluzione energetica e tecnologica. Come ogni cambiamento, anche quello dell’indipendenza energetica deve essere introdotto in modo progressivo e non traumatico, riconvertendo il sistema esistente in maniera sostenibile sia sotto il profilo ambientale che umano. Poniamo un caso estremo come quello della Polonia: se rinunciasse improvvisamente all’utilizzo del carbone, sua fonte energetica prevalente, molti lavoratori perderebbero il posto di lavoro, con ripercussioni gravissime sull’economia di tutto il Paese. L’Italia, quindi, dovrebbe continuare nella progressiva riconversione degli stabilimenti di Porto Marghera e Gela, dove le raffinerie “oil” sono passate alla produzione del “bio oil”.
Per il prossimo futuro, qualsiasi decisione non potrà non tener conto dello stretto legame tra industria ed energia, né dimenticare che lo scopo primario di qualsiasi provvedimento e scelta politica è, anzitutto, il benessere dei cittadini. A guidare ogni decisione, pertanto, dovrà essere la volontà di fare un “buon business”, che sia attento all’ambiente e si inserisca nel quadro della economia circolare. In tal senso, i governi che si succederanno alla guida dell’Italia dovranno tenere presente che una visione politica lungimirante non può prescindere dallo sviluppo e dalla crescita competitiva del sistema-Paese.
1 MARZO 2018
Online gli interventi dei relatori del convegno Il Crowdfunding. Operatività e Prospettive di Sviluppo. Online gli interventi dei relatori che si è tenuto il 24 gennaio presso il CNA nazionale.
Dr. Mario Pagani
Prof. Raffaele Galano
Prof. Giampio Bracchi
Consigliere Stefano Scalera
Dr. Mauro Bellofiore
Dr.ssa Ursula Ciaravolo
Avv. Gioacchino Amato
Prof.ssa Mavie Cardi
30 giugno 2020
di Riccardo Piroddi
È possibile discettare di Leadership ed Etica in modo non accademico, direi finanche poetico, al mondo accademico? Certo! È quanto Antonino Giannone* compie nel suo ultimo lavoro, LEADERSHIP AND ETHICS NELLA SOCIETÀ DELLA GLOBALIZZAZIONE – Compendio di lezioni e seminari, pubblicato da Eurilink University Press a giugno 2020. Il testo, certamente maturato in ambito universitario (le lezioni e i seminari del sottotitolo), ha una sostrato di diversa origine, non (solo) accademica, non (solo) professionale, (non solo) divulgativa. Il terreno, molto fertile, in cui l’Autore pianta i semi del suo argomentare è la radicata e forte fede cristiana, il cui maggiore portato, la speranza, abbraccia così strettamente ogni singola pagina del volume da permearle tutte di sé. Credere in Dio significa anche non abbandonare mai la speranza e non essere mai abbandonati da essa. E nelle vite segnate da un “evento”, il Covid-19, che qualche mese fa sarebbe apparso fantascientifico, c’è bisogno di speranza perché da questa deve ripartire la programmazione del futuro nei campi etici e pratici. L’Autore, però, suona anche l’allarme, perché di allarme si tratta, riguardo ciò che dovrà essere fatto nei prossimi anni per invertire l’esiziale tendenza della società globalizzata allo spasmodico raggiungimento del profitto in qualsiasi ambito. Penso a Sant’Agostino, il quale scrisse: “E vanno gli uomini ad ammirare le vette dei monti e i grandi flutti del mare e il lungo corso dei fiumi e l’immensità dell’oceano e il volgere degli astri… e si dimenticano di se medesimi”. Dimenticare di se medesimi, oggi, vuol dire altresì maltrattare l’ambiente in cui si vive e che si sta danneggiando, ahimè, irrimediabilmente. Ed ecco, allora, tornare la speranza. Quella cristiana, quella che serve da spinta, da avvio al motore rappresentato da ciascun uomo. Speranza, quindi, momento teorico, e impegno, di conseguenza, momento pratico, in quella dicotomia che sottintende all’umano agire. Umano agire che contempla il rapporto tra signore e servo, per dirla con la celeberrima figura dialettica della hegeliana Fenomenologia dello Spirito, o leader e collaboratore, per tornare al volume del professor Giannone, in cui è mostrato come Leadership ed Etica non possano essere scisse, anzi, debbano presupporsi vicendevolmente, perché è chiaro come non vi sia vera Leadership senza Etica. Un leader non etico non potrà mai essere un leader autorevole e benefico e un tale capo non sarà in grado di indirizzare correttamente i propri subordinati, rendendo vano il suo ruolo e dannose le sue disposizioni. Un volume questo, pertanto, la cui lettura “val bene una messa”, come esclamò Enrico di Navarra rinunciando, nel 1593, alla fede ugonotta per abbracciare il cattolicesimo ed essere così incoronato, col nome di Enrico IV, re dei francesi, perché, visti i tempi, si rende necessaria una “conversione” dalla china tenuta finora verso un nuovo modo etico che regoli i rapporti tra gli uomini.
* Docente di Leadership and Ethics presso Icelab del Politecnico di Torino, ICT for Logistics and Enterprises Center, e docente presso la Link Campus University di Roma al corso di Laurea Magistrale in Business Management e Gestione Aziendale. Dopo la laurea in Ingegneria al Politecnico di Torino e le specializzazioni in Management in Italia e all’estero (Londra, Parigi, Zurigo, San Francisco, New York), ha ricoperto ruoli di direzione, fino a direttore generale e consigliere di amministrazione, in aziende industriali e di servizi di assistenza ospedaliera e sanitaria. Pubblicazioni: Etica professionale e Leader nella società della Globalizzazione (ed. CLUT Torino); Etica professionale e Relazioni industriali (ed. CLUT); Strategie aziendali (ed. CLUT); Valori fondanti ed etica per la società della globalizzazione (ed. Mazzanti, Venezia); Elementi di politica aziendale e innovazione tecnologica (ed. Cacucci, Bari), oltre a centinaia di articoli su riviste specializzate e siti web. Socio onorario dell’Accademia di storia dell’Arte sanitaria. Socio fondatore del CEIIL (Centro economia industria informatica e lavoro).
2 MARZO 2018
Martedì 13 marzo alle ore 20.00 Università degli Studi Link Campus University Via del Casale di San Pio V n. 44, Roma
“Sette argomenti essenziali per conoscere l’uomo” Conferenza con Giorgio Nardone Introduce Prof. Vincenzo Scotti
L’uomo è un essere razionale oppure dominato dagli istinti, un animale sociale o un irrimediabile individualista? In che misura siamo plasmati dalla nostra eredità genetica e dalle influenze dell’ambiente in cui cresciamo? Fino a che punto possiamo considerare scienza e fede come termini antitetici? Sono solo alcuni dei temi su cui si interroga Giorgio Nardone in questa conferenza; sette brevi meditazioni su altrettanti temi cruciali per l’esistenza umana. Con lo sguardo disincantato e pragmatico a cui ci ha abituato in oltre trent’anni di ricerca e lavoro terapeutico, in questa occasione l’autore veste i panni del filosofo, puntando a una sintesi oggi più che mai necessaria in un mondo dominato dall’eccesso di informazione. Senza nessuna pretesa di completezza né di conclusioni definitive, Nardone propone «un’utile guida operativa» per esplorare il mondo, una bussola concettuale per non ritrovarsi naufraghi nella complessità attuale. “Non possiamo controllare il vento, e nemmeno le onde e le correnti ma, come l’esperto nocchiero, possiamo confidare nella nostra capacità di utilizzare le vele e il timone per solcare anche il più temibile degli oceani”
R.S.V.P: presidenza@unilink.it – info@entroditerapiastrategica.com
Giorgio Nardone - Fondatore, insieme a Paul Watzlawick, di cui è l’unico diretto allievo ed erede, del Centro di Terapia Strategica di Arezzo (ove svolge la sua attività di Psicoterapeuta) è considerato la figura di maggior spicco della tradizione della scuola di Palo Alto. Egli è internazionalmente riconosciuto tanto per la sua creatività che per il suo rigore metodologico. Sintesi questa tra “l’artista” e lo “scienziato” che gli ha permesso di creare decine di innovative tecniche terapeutiche e di formulare protocolli di trattamento specifico alcuni dei quali veri e propri “best practice” della psicoterapia. Oltre all’ambito clinico, le sue ricerche e attività sono rivolte alla Comunicazione ed al Problem Solving Strategico applicato ai contesti manageriali ed alla performance artistica e sportiva. Le sue formulazioni teoriche applicative sono ritenute una vera e propria “Scuola di Pensiero” a cui si ispirano studiosi e professionisti in tutto il mondo. Da decenni tiene conferenze e seminari specialistici e ha presentato sino ad ora il suo lavoro in oltre 36 differenti paesi.
5 MARZO 2018
Ti aspettiamo dal 14 al 17 marzo per la terza edizione degli University Open Days di Euroma2, quattro giorni dedicati all’orientamento universitario.
L'Università degli studi Link Campus University sarà presente con il proprio stand informativo. I nostri orientatori saranno a disposizione per presentare l’offerta formativa, aiutare gli studenti nella scelta del percorso universitario più idoneo, illustrare le modalità di ammissione e presentare le opportunità e i servizi offerti dalla nostra Università.
6 MARZO 2018
Eurilink University Press, la casa editrice dell'Università degli Studi Link Campus University, sarà presente a Tempo di Libri, la Fiera internazionale dell'editoria a Fieramilanocity, dal 8 al 12 marzo al Padiglione 3, stand E 74.
L'11 marzo, alle ore 12.00 presso il Padiglione 3 - Sala suite 2 Eurilink presenta il libro Ibrahim, di Matteo Nicolosi, con la Prefazione di Piero Schiavazzi. Sarà presente l’autore Matteo Nicolosi. Conduce l’incontro Vincenzo Scotti - Presidente della Università degli Studi “Link Campus University”. Intervengono Adriano Dell’Asta (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), Vittorio Robiati Bendaud (Rabbino e filosofo), Issa Farouq Wael (Università Cattolica del sacro Cuore di Milano)
Il 12 marzo, alle ore 14,30 Padiglione 3 - Sala suite 2 si terrà l'incontro Criminalità e Stati, Riciclaggio ed Evasione. Introduce e modera Stefano Zurlo (Il Giornale). Intervengono Alessandra Dolci (Procuratore Distrettuale Antimafia di Milano), Vincenzo Scotti (Presidente della Università degli Studi Link Campus University di Roma), Piergiorgio Valente (Presidente CFE e Bureau Member del Taxation and Fiscal Policy Committee del BIAC; Professore di Politiche Fiscali della UE, Link Campus University). Contestualmente saranno presentati i libri: Pax mafiosa o gurra? A vent'anni dalle stagi di Palermo, di Vincenzo Scotti. Evasione e criminalità di Piergiorgio Valente, Gianluca Campana, Cosimo de Giorgi, Marco Velonà. Prefazione di Luca Bagetto. Riciclaggio e criminalità, di Piergiorgio Valente, Giampiero Ianni, Ivo Caraccioli, Michele Vidoni. Prefazione di Luca Bagetto. Criminalità e Stati, di Luis Jorge Garay-Salamanca, Eduardo Salcedo-Albarán, Prefazione di Vincenzo Scotti. Introduzione di Aldo Musci.
L’offerta editoriale di Eurilink University Press si articola in 5 grandi aree alle quali afferiscono 16 differenti collane:
A. ACCADEMIA: COLLANE CON FOCUS UNIVERSITARIO
Studi e dialoghi giuridici: norma e diritto vivente. Ambito Privatistico (Critical Studies in Private Law) e Ambito Pubblicistico. Collana specialistica di riferimento del Corso di Laurea a ciclo unico di Giurisprudenza Studi politici, economici, diplomatici e internazionali: analisi dei processi di globalizzazione dei fenomeni politici e delle relazioni tra i Paesi; collana di riferimento dell’omonimo Corso di Laurea e di Laurea Magistrale Studi di comunicazione digitale: innovazioni nei mezzi di comunicazione e pubblicità; collana di riferimento dell’omonimo Corso di Laurea e di Laurea Magistrale Studi di economia, finanza e fiscalità dell’impresa: analisi e metodologie; collana di riferimento dell’omonimo Corso di Laurea e di Laurea Magistrale Campus: collana che riflette il dibattito culturale e scientifico dell’Università e della Fondazione, oltre che le attività di formazione professionale, universitaria e post universitaria e i risultati delle attività di ricerca (Handbook, Conference proceedings Ricerca) Alumnia: pubblicazioni dei laureati che hanno ottenuto la dichiarazione di “dignità di stampa” da parte delle relative Commissioni di Laurea I codici: raccolta di norme per le varie aree del diritto, italiano e internazionale
B. ATTUALITÀ INTERNA E INTERNAZIONALE
Tempi Moderni: attualità politica, economica e sociale — italiana ed inter- nazionale Eurinstant: temi emergenti rappresentati con dati e informazioni per una lettura veloce La Critica: analisi e interpretazione dei fenomeni culturali e sociali del nostro tempo I Saggi: approfondimenti monografici nelle diverse discipline
C. STORIA
Tracce: ritratti e biografie, racconti e percorsi di vita Historia: studi storici, in grado di fornire contributi, anche inediti, alla comprensione di fatti e di relazioni che costituiscono le radici storiche della nostra civiltà
D. ARTE E CULTURA
Arti e Tradizioni: manifestazioni dell’arte e rappresentazione delle tradizioni delle regioni di Italia Link: pubblicazioni con specifica attenzione alla lingua e alla cultura di paesi emergenti
E. ISTITUZIONI
Pubblicazioni di servizio: per Enti o Istituzioni varie, interne e internazionali
01 Ottobre 2019
Alla Link Campus University si discute di dialogo interreligioso e di Roma città inclusiva con 40 studenti universitari provenienti da 20 Università italiane e 10 Università dei Paesi della Cooperazione Islamica, tra cui: Algeria, Ciad, Egitto, Libano, Marocco e Tunisia.
L'iniziativa, che si terrà mercoledì 2 Ottobre prossimo dalle 9.00 alle 12.30, è organizzata con l'Università degli Studi di Roma 3 nell'ambito del progetto PriMED - Prevenzione e Interazione nello Spazio Trans-Mediterraneo di cui Link Campus University e Roma 3 sono partner. Il progetto finanziato dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, è finalizzato alla creazione di reti di università italiane per la realizzazione di accordi di cooperazione tra Università italiane e Università dei Paesi OCI – “Organizzazione della Cooperazione Islamica ".
La settimana di studio a Roma è incentrata sulle modalità di integrazione e dialogo in un contesto urbano, quello romano, fortemente marcato dalla principale religione del Paese ospitante, e prevede la partecipazione di venti studenti delle Università italiane partner di PriMED e di venti studenti delle Università dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica partner del progetto, 2 studenti per ciascuna Università.
Protagonisti della mattinata saranno il Prof. Piero Schiavazzi, docente di Geopolitica Vaticana a Link Campus University, l’Amb. Maurizio Melani, docente di Governance ed e economia internazionale a Link Campus University, un rappresentante della Conferenza Episcopale Italiana, Mariam Mohamadou Diarra e Loubna Toumlilt, studentesse del Master “Gestione dei flussi migratori e processi di integrazione nella città multietnica” di Link Campus University, che racconteranno la loro testimonianza di cosa vuol dire essere straniero a Roma oggi.
Per informazioni: studinternazionali@unilink.it
23 Settembre 2019
BUENOS AIRES 28 - 29 NOVIEMBRE 2019 De 09.00 a 18.00
ACADEMIA NACIONAL DE MEDICINA, Ciudad de Buenos Aires, República Argentina
Presidenti del Congresso/Presidentes del Congreso: Prof. Hector Alberto Nieto e Prof. Simone De Sio
Quest'anno a Buenos Aires si terrà il III Congreso Internacional De Medicina Del Trabajo Italia - Argentina. L'evento, totalmente gratuito, rappresenta il terzo incontro scientifico che riunisce diverse importanti realtà accademiche. Da quest’anno tra i partecipanti e gli organizzatori, anche la Link Campus University di Roma, attraverso il Prof. Emilio Greco (Associato in Sociologia Generale e Delegato del Rettore alla Didattica e ai Sistemi Informativi di Ateneo).
Quest'anno una sessione interamente dedicata alla Sorveglianza Sanitaria e alle Linee Guida, grazie alla collaborazione con la Società Italiana di Medicina del Lavoro, della Società di Medicina del Lavoro della Città di Buenos Aires e della Associazione di Medici Comuni. La sede Congressuale sarà l'Academia Nacional de Medicina.
Il Comitato Organizzatore è a disposizione per qualsiasi richiesta e/o chiarimento e Ti aspettiamo a Buenos Aires! congressoml.italia.argentina@gmail.com
Per informazioni contributi e paper qui di seguito il link ufficiale del convegno, https://sites.google.com/uniroma1.it/3congresomedicinatrabajo/home
Attraverso il link, gli interessati, potranno registrarsi al convegno, e soprattutto partecipare ad eventuali call di Paper e/o presentazioni.
23 Settembre 2019
La Link Campus University è da oggi connessa a PagoPa, il sistema di pagamento obbligatorio per le pubbliche amministrazioni (ma non per le aziende private).
Alla digitalizzazione dell’intero sistema di servizi, l’università ha aggiunto PagoPa grazie al quale lo studente potrà pagare le rette (oltre che con carta di credito, bonifico, e rid) anche presso tutte le ricevitoria SISAL, compresi i Tabaccai, i supermercati e i benzinai aderenti a PagoPA.
Appena effettuato il pagamento, anche con queste modalità, la corrispondenza immediata in contabilità permette allo studente di prenotare gli esami per sostenerli e accedere a tutti i servizi inerenti.
Una possibilità di accesso che si integra con le garanzie di sicurezza e certificazione dei percorsi di studio con la tecnologia blockchain.
6 MARZO 2018
La presentazione del libro Vademecum per il futuro si terrà a Milano il 9 marzo 2018, alle ore 17.00, presso il Centro Studi Internazionali GEB Partners, Via Giovanni Mayr, 3. Per confermare la partecipazione: eventi@gebnetwork.it
VADEMECUM PER IL FUTURO — Miglioramento, Cambiamento, Formazione di Adriano De Maio. Prefazione di Vincenzo Scotti
L’Autore, basandosi sulle proprie esperienze professionali, analizza il processo di decisione riguardante problemi che devono essere indagati, affrontati e risolti - attraverso la “formazione” e il “cambiamento” - per giungere al “miglioramento” cui si aspira, quale presupposto della crescita e del benessere sociale.
Prefazione di Vincenzo Scotti Miglioramento, cambiamento e formazione sono i tre aspetti, interrelati tra loro, che, in larga parte, determinano e influenzano la vita di una persona così come di una istituzione. Il sentimento, la speranza e la volontà di migliorare una data condizione sono opportuni in quasi tutte le circostanze e i contesti: da un ente pubblico o privato ad una qualsiasi attività. Accanto al desiderio di miglioramento nasce la necessità di dare risposta a cosa vada cambiato e come, per ottenere, concretamente, il miglioramento auspicato. Lo stimolo al miglioramento e al cambiamento sono condizionati, se non addirittura determinati, dal comportamento, dalla cultura e dai valori di coloro che aspirano ad essi. Tali principi etici, tuttavia, sono profondamente dipendenti dall’educazione e dalla formazione che ciascuno ha ricevuto sin dalla nascita. Questo “Vademecum per il futuro” si presenta come valido strumento per quanti ricoprono ruoli di gestione nelle istituzioni pubbliche e private. L’Autore, infatti, basandosi sulle proprie molteplici esperienze professionali, analizza il processo di decisione riguardante problemi che devono essere indagati, affrontati e risolti — attraverso la “formazione” e il “cambiamento” — per giungere al “miglioramento” cui si aspira, quale presupposto della crescita e del benessere sociale.
Adriano De Maio, dopo la laurea in Ingegneria Elettronica, è stato professore incaricato, associato e ordinario al Politecnico di Milano. Commissario straordinario del CNR; è stato Rettore del Politecnico dal 1994 al 2002, della LUISS “Guido Carli” dal 2002 al 2005 e dell’Università degli Studi “Link Campus University” dal 2014 al 2017, di cui, oggi, è Rettore emerito. Tra i suoi lavori più strettamente legati al tema trattato in questo volume: Una svolta per l’Università — Riforme per costruire una formazione europea, Il Sole 24 Ore, 2002; con Lodovico Festa, Sotto le ceneri dell’Università — Una riforma necessaria, quasi impossibile, Boroli Editore, 2009; L’innovazione vincente, Francesco Brioschi Editore, 2011.