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511. Sottoscritto accordo di collaborazione tra Link Campus University e MAG  
11 FEBBRAIO 2021 11 FEBBRAIO 2021 L’Università Link Campus University e MAG, azienda leader del settore del brokeraggio assicurativo e che opera sia nel mercato nazionale che internazionale, hanno stretto un nuovo accordo di collaborazione. L’intesa prevede una partnership mirata a promuovere progetti formativi e attività seminariali all’interno della nuova edizione del Master in Gestione dei Beni Culturali. L’emergenza sanitaria da Covid19 impone un’attenzione maggiore al settore culturale del nostro Paese che insieme alla Cina è ancora ad oggi il più importante polo culturale al mondo. Per questo motivo è necessario un percorso di studio che sappia coniugare nuove professionalità e un approccio innovativo per affrontare le nuove sfide attuali del settore. La collaborazione tra Link Campus University e MAG sarà in grado di portare agli studenti del Master in Gestione dei Beni Culturali una competenza nuova e all’avanguardia da un’azienda leader del mercato assicurativo delle opere d’arte per un settore in continua evoluzione e centrale nel rilancio del Paese nel post emergenza.  
512. Delaware’s Dominance, Wyoming’s Dare—Blockchain Companies and the Market for Corporate Charters  
29 MARZO 2021 29 MARZO 2021 By Pierluigi Matera, Professor of comparative law at the Link Campus University and a Visiting Fellow at Wolfson College, Cambridge. As of today, 67.8% of Fortune 500 companies are incorporated in Delaware. This means that Delaware, despite having less than one-third of one percent of the US population, is by far the primary place of incorporation for the most important businesses in the world. The numerical dominance would not matter if it were not for the well-known internal affairs doctrine, according to which the law of the state of incorporation determines issues relating to the internal affairs of the corporation. Thus, all disputes over corporate governance involving companies incorporated in Delaware are adjudicated using Delaware law. As a consequence, Delaware courts adjudicate so many cases on corporations that they have developed a body of legal precedents outstripping by far that of any other jurisdiction. Even in cases where Delaware corporate law does not apply, other courts are influenced by Delaware courts’ precedents. This hegemony and the resulting pre-eminence in corporate law are a peculiar by-product of American federalism and constitute Delaware’s dominance—a dominance that has been persisting for over a century. Scholars suggest several explanations for both the rise and the staying power of Delaware. These explanations are essentially subsumed under the credible commitment theory and the network theory. According to the former, investors rely upon Delaware commitment towards the business community; the network theory emphasises how Delaware is profiting from the network externalities of the position achieved. The credible commitment theory and the network theory sometimes overlap and combine. Both predict that Delaware is hard to dethrone. Read more https://clsbluesky.law.columbia.edu/2019/11/29/trulia-akornand-the-roller-coaster-of-ma-litigation/  
513. “Crisi Ue/Cina: il ruolo della diplomazia europea.“ L'intervista al Rettore Carlo Alberto Giusti  
29 MARZO 2021 29 MARZO 2021 Il Magnifico Rettore Carlo Alberto Giusti,  è stato intervistato da China Media Group su "Crisi Ue/Cina: il ruolo della diplomazia europea.“  
514. I chiaroscuri del pianeta Cina, tra successi e disuguaglianze abissali  
31 MARZO 2021 31 MARZO 2021 da Formiche.net Dall’annuncio sull’eliminazione della povertà estrema, alle perplessità sui metodi di controllo della popolazione, fino all’accusa di non rispetto dei diritti umani. L’Occidente può imparare molto dalla crescita inarrestabile cinese, anche a non fare gli stessi errori. L’analisi di Carlo Alberto Giusti, Rettore della Link Campus University di Roma. All’annuncio da parte cinese di avere raggiunto il grande obiettivo di eliminazione della povertà estrema nel suo territorio, si è aggiunta in questi giorni la durissima accusa mossa da Europa, Stati Uniti ed altri Stati occidentali di violazioni dei diritti umani della minoranza etnica mussulmana degli Uiguri nella Regione autonoma dello Xinjang, con conseguenti sanzioni comminate dall’UE, per ora, a quattro funzionari cinesi responsabili di programmi di discriminazione, detenzione, sfruttamento di manodopera forzata, indottrinamento… Nel recente passato l’accusa di “genocidio culturale” degli Uiguri non era stata risparmiata. Anche se l’attenzione non è sempre stata adeguatamente costante e spesso è stata influenzata dalla variabile intensità delle relazioni economiche, non è la prima volta che la sensibilità occidentale e di molti altri Paesi viene colpita dalla durezza dei comportamenti cinesi verso il dissenso e le autonomie: dalla brutale annessione del Tibet, al massacro diTien An Men; dalla inflessibilità contro le rivendicazioni dei movimenti di protesta di Honk Kong, fino, appunto, alla persecuzione degli Uiguri. C’è sempre, in questi avvenimenti, un elemento costante: l’intransigenza contro qualsiasi comportamento che rischi di mettere in discussione l’Autorità centrale, la sovranità della Cina, il controllo del Partito. E’, ora, forse proprio a partire da questa considerazione che è possibile valutare con equilibrio, anche il successo, indubbio, sui dati della povertà estrema, in cui non può essere sottovalutata quella rapidità d’azione, unitarietà degli obiettivi, efficienza operativa che deriva spesso dall’uso di sistemi decisionali autoritativi. Un successo che stimola tutti. Ma con politiche e metodi da rivedere I dati sulla eliminazione della povertà estrema, certificati dalla Banca Mondiale, sono frutto di scelte politiche non casuali, giganteschiinvestimenti,programmi specifici. Siamo di fronte ad uno sforzo di 200 miliardi di Euro in meno di 10 anni, durante i quali 100 milioni di cinesi in condizioni di maggior disagio hanno recuperato migliori condizioni di vita, superando la soglia del reddito di ca. 45 Euro al mese, considerato, anche in Cina, il parametro della povertà assoluta. Questo risultato indica una strada alle altre Nazioni ricche. E’ possibile davvero raggiungere l’obbiettivo che dagli anni Novanta ogni “High level Forum” delle Nazioni Unite, continua ad indicare al primo posto, (“sradicare la povertà assoluta”), senza però mai raggiungerlo. Ora sappiamo che l’ultima data proposta a New York nel 2015, all’interno dei “Sustainable Development Goals”, quella del 2030…è plausibile. Anzi, ormai doverosa e va rispettata anche se non necessariamente accettando tutti i passaggi che Pechino propone. Non c’è dubbio che nel successo cinese ci siano, infatti, aspetti che lo legano profondamente alle particolari caratteristiche di quella esperienza: una forte centralizzazione dei processi decisionali; una semplificazione del modello partecipativo politico dovuto alla presenza, di fatto, di un Partito unico; una economia industriale in continua forte crescita con una domanda formidabile di forza lavoro, non riscontrabile in molte altre parti del mondo. In altri termini la decisione presa di un “inurbamento” di massa dei contadini con tappe accelerate legate alla domanda manifatturiera,  che, in termini reddituali, ha reso possibile  molta parte del superamento della povertà estrema in Cina, difficilmente potrebbe essere assunta negli stessi termini in una Nazione occidentale, dove pure sacche di povertà estrema permangono. Qui, ad esempio, la necessaria  attenzione alla complessa relazione delle popolazioni con i propri luoghi, la propria cultura, i rapporti sociali consolidati, il rispetto delle sensibilità, è condizione per il raggiungimento del necessario consenso politico e sociale, e pertanto richiede mediazioni e capacità di convincimento complesse. Ammesso, tra l’altro, che sia auspicabile il merito del percorso cinese (l’inurbamento), cosa di cui non c’è da essere sicuri sia in Occidente, dove al momento in diverse parti si sta semmai tentando di sperimentare un processo parzialmente inverso, anche al fine di garantire la sostenibilità e la manutenzione del territorio extraurbano ed evitare il soffocamento esistenziale legato alle immense, anonime periferie urbane. Sia, e soprattutto, nei molti Paesi in ritardo di sviluppo a cui le indicazioni ONU sulla eliminazione della povertà estrema, fanno prevalentemente riferimento. In queste aree, infatti, la condizione di povertà estrema è spesso legata proprio ai processi di migrazione verso le grandi città e alla conseguente nascita di sterminate baraccopoli, slums dove non manca solo il reddito sufficiente, ma anche la dignità umana. Infine, una parte importante, nell’esperienza cinese, l’ha avuta il sostegno al reddito, tale da  consentire l’accelerazione del raggiungimento formale dell’obbiettivo (in termini monetari), e costituire un incentivo. Si dovrà fare attenzione a questo aspetto di assistenza, assolutamente necessario come primo sostegno, ma che, troppo prolungato, sia tale da  disincentivare la partecipazione diretta della popolazione al miglioramento continuo della sua condizione, che, in ultima analisi, è la vera garanzia dello sviluppo. La volontà politica, la disponibilità di finanziamenti, la programmazione precisa delle azioni dovrebbero rappresentare, però un elemento comune, sia come impegno di singoli Stati per risollevare le condizioni di disagio di strati della loro popolazione in molte zone ricche; sia come impegno della Comunità internazionale per intervenire nelle aree in più forte ritardo di sviluppo. Le nuove sfide da affrontare La buona notizia cinese, come è giusto che accada, ci dà ora coraggio per puntare oltre; per porre a noi, alla Cina, alle altre Nazioni una più ampia riflessione sulle diseguaglianze crescenti e sul modo con cui contrastarle. Ancora la Banca Mondiale ci offre dati che testimoniano come la povertà assoluta si stia riducendo (anche se non a sufficienza) ovunque; in Cina, come visto, è scomparsa. Ma la differenza di condizione e ricchezza tra gran parte della popolazione e una estesa élite mondiale continua a crescere. E’ come una forbice in cui ad un piccolo innalzamento verso l’alto di una lama corrisponde un fortissimo spostamento in alto dell’altra, con il conseguente ampliamento delle distanze. Nei dieci anni di crisi più acuta della economia internazionale (2008-2018) il numero dei miliardari (in dollari) nel mondo è duplicato. Nel 2019 il reddito della trentina di miliardari più ricchi è cresciuto di 2,5 miliardi al giorno. In questo modo la somma del loro reddito nel 2019 era pari a quello cumulato dei 3,8 miliardi di persone più povere del Pianeta…Potremmo continuare a lungo con comparazioni simili. Sono dati di OXFAM, una Ong internazionale che ci accompagna da anni in queste analisi, con i suoi Rapporti. La ragione per cui esse ci allarmano non è tanto legata ad una generica sensazione di ingiustizia.  Differenze di ricchezza ci sono sempre state (c’è chi potrebbe anche definirle il risultato di una diversa “intraprendenza”, capacità, volontà…) ma il livello estremo raggiunto in questi anni non ha eguali nella storia moderna (Piketty). Condizioni di ricchezza, benessere così fortemente divaricate creano un solco che appare incolmabile tra chi riesce in questo modo a consolidare la sua leadership, il suo “potere” e chi dovrebbe controllarlo o provare ad organizzarsi per sostituirlo, come dovrebbe essere proprio di una democrazia. Il divario estremo porta alla ossificazione delle posizioni di élite….le regole del gioco, le mode, gli stili di consumo, perfino, si globalizzano, certo, ma seguendo un indirizzo promosso da ambiti sempre più ristretti di decisori. Tutto questo, quando diviene esplicito ed evidente non può non comportare reazioni conflittuali. Questo continuo differimento del “successo”, questa coscienza della diseguaglianza, questo senso di inarrivabilità delle condizioni dell’ ”altro”, sono alla base di quella che Jacob Moreno, uno dei padri della psicologia moderna, chiama la “frustrazione delle attese che è direttamente proporzionale alla aggressività sociale”. Lo scenario in cui viviamo, del resto, caratterizzato da quella che Papa Francesco ha definito “una guerra mondiale a pezzi”, non ci induce all’ottimismo e ci impone un’altra sfida altrettanto ardua, forse più complessa nelle sue dinamiche e per la difficoltà degli interventi necessari: il superamento delle diseguaglianze estreme; la “ riduzione delle distanze”. La Cina è un Paese in cui nell’ultimo anno sono nati 257 nuovi miliardari (che portano la cifra totale a 878 contro i 788 miliardari americani); che in 1 solo anno, quello della pandemia del COVID, ha visto crescere la sua ricchezza complessiva “come mai prima” (R.Hooewerf, Presidente “Rapporto Hurun”), e che quindi conosce ormai bene la realtà delle diseguaglianze,  di questi divari crescenti, e i conseguenti rischi della povertà relativa. C’è, allora, da auspicare che saprà a breve contribuire ad indicare le necessarie contromisure, partecipare al percorso che tutti dovremmo deciderci a seguire per ridurre considerevolmente le diseguaglianze.  
515. Il Rettore Carlo Alberto Giusti intervistato per la CGTN - China Global Television Network  
19 MARZO 2021 19 MARZO 2021 Il Magnifico Rettore Carlo Alberto Giusti, oggi è stato intervistato per la CGTN - China Global Television Network sulla questione dell'eliminazione della povertà in Cina e in particolare sulla possibilità di esportare il modello cinese sul mondo occidentale. La Cina ha messo in campo 1.600 miliardi di yuan, circa 200 miliardi di euro, nella campagna contro la povertà iniziata con il 18esimo congresso del Partito Comunista Cinese, che si è tenuto nel novembre del 2012. Secondo le dichiarazioni ufficiali, oltre 10 milioni di persone all’anno, da quel momento, sono uscite da uno stato di povertà estrema, per un totale di quasi 99 milioni di cittadini cinesi. Il presidente cinese Xi Jinping ha dichiarato "la vittoria completa" nello sforzo della Cina per sradicare la povertà rurale. La comunità internazionale plaude l'apporto che la Cina ha dato in termini fattuali all'eradicazione della povertà assoluta, ma resta l'enorme questione della povertà relativa. La sfida ora riguarda l'abbattimento delle disuguaglianze, della forbice tra la povertà relativa e le grandi ricchezze resa ancor più estrema dalla pandemia globale. LOTTA ALLA POVERTÀ. Il servizio di China Media Group.  
516. Il Saluto del Magnifico Rettore ai laureandi  
10 MARZO 2021 10 MARZO 2021 Hanno preso il via oggi le sedute di Laurea in presenza presso la sede della Link Campus University, nel rigoroso rispetto delle normative anti Covid. Il Magnifico Rettore Carlo Alberto Giusti, ha portato il saluto istituzionale dell'Ateneo ai laureandi che oggi concluderanno il loro percorso di studi e alle loro famiglie. Apre il Calendario la seduta del Corso di laurea in Scienze della Politica e dei Rapporti Internazionali. Le discussioni termineranno il 18 marzo.  
517. Link Campus University ricorda il prof. Antonio Catricalà  
24 FEBBRAIO 2021 24 FEBBRAIO 2021 L'Ateneo esprime profondo cordoglio per l'improvvisa scomparsa del prof. Antonio Catricalà. Per diversi anni Programme Leader del Corso di Studi in Giurisprudenza di Link Campus University, fine giurista, sempre equilibrato, con la sua straordinaria intelligenza, il suo garbo e la sua serietà, mai disgiunta dal sorriso, ha saputo accompagnare la nostra comunità accademica, che sotto la sua guida ha avuto il privilegio e l'onore di lavorare, in un percorso mai interrotto di preziosa crescita culturale e umana. L'Università si stringe intorno alla famiglia e ai suoi cari.  
518. Presentazione del Master in Programmazione e progettazione dei finanziamenti europei 2021-2027  
07 APRILE 2021 E' online sul canale Youtube della Link Campus University, il webinar di presentazone del Master in Programmazione e progettazione dei finanziamenti europei 2021-2027. Next Generation Italia che si è tenuto il 4 marzo 2021. Di seguito i link agli interventi. La sintesi del webinar Il direttore del Master, Elisabetta Trenta, nel video di sintesi ci racconta, attraverso la voce degli esperti, i temi salienti analizzati durante il webinar di Presentazione del Master. L'intervento di CARLO ALBERTO GIUSTI - Rettore Link Campus University L'intervento di ELISABETTA TRENTA - Direttore Scientifico del Master Programmazione e progettazione dei finanziamenti europei 2021-2027. Next Generation Italia – Link Campus University. Il master, gli sbocchi occupazionali, le certificazioni L'intervento di DALILA NESCI - Sottosegretario per il Sud e Coesione Territoriale. L'intervento di WALTER TORTORELLA- Economista, Capo Dipartimento Economia Locale e Dipartimento Formazione della Fondazione IFEL-ANCI. Esperto di politiche pubbliche e sviluppo economico. Risorse ordinarie e risorse straordinarie nella politica di coesione: cosa cambia per le imprese e per le politiche pubbliche L'intervento di MARIO CAPUTO - Program Manager in Studiare Sviluppo, società del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Esperto in programmazione e valutazione di politiche pubbliche per lo sviluppo economico e sociale. Il negoziato sulla programmazione della politica di coesione europea 2021-2027 e le sinergie con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) L'intervento di ANDREA PIGNATTI - Presidente e fondatore di InEuropa Srl, società di servizi sui finanziamenti comunitari per Enti pubblici (Comuni, Province, Regioni), Enti privati, Fondazioni ed Associazioni. La rilevanza dei fondi diretti e i programmi di maggiore interesse per imprese e settore pubblico incluse le partecipate L'intervento di MARCO NICOLAI- Editorialista e Partner Gfinance società di consulenza finanziaria specializzata nel reperimento di fondi pubblici e risorse finanziarie a sostegno di progetti di imprese, PA ed università. Il Partenariato Pubblico Privato (PPP) e il Project Financing (PF) nel PNRR e nei fondi europei L'intervento di Maria Soave Alemanno - Deputata Commissione Attività Produttive Scarica la locandina  
519. Parte alla Link Campus University il Corso Specialistico “Sicurezza Privata e Bodyguard”  
08 APRILE 2021 Realizzato in collaborazione con ATD 772, il percorso formativo si terrà in modalità blended learning e mira all’addestramento di operatori di difesa e sicurezza Avrà inizio sabato 10 aprile 2021 il “Corso di Sicurezza Privata e Bodyguard”, realizzato dalla Link Campus University con la collaborazione dell’associazione sportiva ATD 772, e volto alla formazione di professionisti nel campo della security e della vigilanza. Il percorso formativo ha la durata di 7 weekend alternati ed è in modalità blended, combinando così la funzionalità della didattica a distanza con la possibilità di lezioni pratiche negli spazi messi a disposizione dall’Ateneo. Obiettivo Sicurezza L’offerta è rivolta sia agli specialisti in ambito sicurezza sia a coloro che sono interessati a formarsi con la massima professionalità in questo settore. Le lezioni proposte abbracceranno tutti gli aspetti che delineano questa figura professionale, andando a trattare non solo l’aspetto teorico del quadro normativo nazionale e internazionale, ma anche e soprattutto quello operativo. Saranno infatti tenute varie lezioni pratiche, come quelle inerenti alla gestione dei veicoli, alle tecniche di dispiegamento tattico, alle tecniche di individuazione degli ordigni esplosivi e alla conoscenza degli equipaggiamenti operativi. Il tutto prestando particolare attenzione anche ad importanti nozioni di psicologia e comunicazione. Non mancherà l’insegnamento delle principali tecniche di primo soccorso, necessarie per garantire la sicurezza in aree critiche, aziende e luoghi a rischio. Tra i docenti, si annoverano ex appartenenti alle forze speciali, avvocati specializzati in sicurezza, istruttori di tiro e trainer di difesa personale. Colmare il gap formativo italiano Il programma di studi si rivela particolarmente variegato proprio per colmare il vuoto formativo che impera in Italia rispetto alla figura del bodyguard: questa professione, infatti, non è regolamentata e non ha un riconoscimento ufficiale. Questo fa sì che spesso si affidi all’improvvisazione un’attività molto delicata e carica di responsabilità, che invece prevede un’ampia conoscenza di ogni aspetto correlato a gravi rischi potenziali, individuali e/o collettivi. Il percorso di studi si concluderà con un esame finale per garantire la completa acquisizione delle nozioni e delle tecniche insegnate, certificata da un attestato di frequenza personalizzato. Il “Corso di Sicurezza Privata e Bodyguard” fa parte dell’ampio ventaglio di corsi specialistici della Scuola di Alta Formazione Difesa e Sicurezza dell’Ateneo, presieduta Elisabetta Trenta, ex ministro della Difesa del Governo Conte I e Professoressa Straordinaria di Storia delle Relazioni Internazionali presso Link Campus University.  
520. Il tirocino presso il Ministero degli Esteri  
20 APRILE 2021 L’Università degli Studi Link Campus University ha stipulato una convenzione di tirocinio con il Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale. Gli studenti della Link Campus University potranno svolgere un tirocino presso il Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale. Il percorso curriculare avrà una durata di tre mesi e sarà riservato a un massimo di due studenti per trimestre, per un totale di 4 cicli di tirocinio. La convenzione permetterà agli studenti della Link Campus University di avere una conoscenza diretta delle attività istituzionali del MAECI nel settore delle relazioni internazionali. Un’opportunità importante che mira a integrare il percorso formativo universitario con un’esperienza concreta.  
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