Offerta Formativa

Scienze umane per l'innovazione, l'inclusione e la sostenibilità

DESCRIZIONE

La società della triple transition (OECD, 2023), ecologica, sociale e digitale, pone nuove sfide alla contemporaneità, con particolare riferimento alle sue implicazioni sociali ed economiche determinate dai cambiamenti in corso. Nuove sfide si profilano all'orizzonte, in termini di equità, diversità, inclusione, per lo sviluppo e la sostenibilità di società complesse, globali e ipertecnologiche. L'individuazione e la presa in carico di tali radicali e repentine trasformazioni, tanto dal punto di vista istituzionale, quanto dal punto di vista comunitario e soggettivo, richiedono una formazione al tempo stesso multidisciplinare e approfondita, capace di aggregare e far dialogare discipline afferenti a diversi domini scientifici, valorizzando un approccio inter, trans e multidisciplinare.

Il dottorato in Scienze umane per l'innovazione, l'inclusione e la sostenibilità si pone l'obiettivo di formare studiosi in grado di interpretare, analizzare e gestire i processi di transizione sociale, ecologica e digitale, di valutarne le conseguenze nelle loro diverse declinazioni e rappresentazioni, con particolare attenzione alle situazioni di crisi, di marginalizzazione e diversity, nella prospettiva delle trasformazioni e dell'inclusione in funzione di progettare specifici interventi e pratiche innovative. Tale obiettivo è perseguito attraverso la predisposizione di una rigorosa formazione teorico-metodologica e pratica, in grado di fornire lenti interpretative e strumenti atti alla comprensione della complessità e dei mutamenti che riguardano il mondo contemporaneo, con particolare attenzione alle dimensioni sistemiche e soggettive.

Il dottorato in Scienze umane per l'innovazione, l'inclusione e la sostenibilità mira a formare professioniste e professionisti con elevata qualificazione, in grado di porsi come link tra ambito accademico e settore culturale e industriale, agendo come protagonisti del cambiamento rispetto agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'agenda 2030.

Le linee di ricerca caratterizzanti il dottorato guardano in particolare al primo e al secondo pilastro del programma quadro dell'Unione europea per la ricerca e l'innovazione 2021 - 2027 (Horizon Europe), rispettivamente Pillar 1-Excellent Science e Pillar 2-Global challenges and European Industrial competitiveness.

La proposta formativa è articolata nei seguenti due curricula, a cui si accompagna un percorso formativo, teorico-metodologico trasversale, diretto a forgiare professionisti e professioniste dotati delle competenze strategiche e di capacità d'indagine e di analisi della realtà economico-sociale, necessarie per orientare, guidare e valutare gli effetti dei mutamenti in atto.


ARTICOLAZIONE CURRICULA

1. Scienze umane, sociali, dei media e della performance , focalizzato sulle competenze relative alla gestione, all'identificazione, alla proposta di intervento rispetto alle conseguenze sociali e culturali delle transizioni.

2. Scienze delle istituzioni e delle organizzazioni,  focalizzato sulle competenze di governo della tripla transizione (sociale, digitale, ecologica) nel suo impatto sulle istituzioni e le organizzazioni sociali, economiche e politiche, anche attraverso una prospettiva storica e giuridica, nonché servendosi degli strumenti offerti dalle scienze matematiche e statistiche per l'analisi dei fenomeni.

Trasversale alle diverse aree di interesse, specifiche per ogni curriculum, la formazione proposta prevede una dimensione metodologica comune, funzionale ad approfondire la riflessione e a migliorare l'uso degli strumenti di indagine e progettazione disponibili. La formazione metodologica proposta punta su un approccio multidisciplinare e mixed methods volto a integrare tecniche e tecnologie innovative di raccolta e analisi dei dati accanto a strumenti e tecniche tradizionali tipici della ricerca qualitativa, quantitativa e sperimentale. Nello stesso tempo, tutti i dottorandi e le dottorande saranno specificamente formati sulle tecniche di scrittura scientifica e accademica, sulle dimensioni etiche della ricerca, sulle forme e le modalità innovative di comunicazione dei risultati della ricerca in contesti diversi (scientifico, aziendale, politico, culturale, etc), e sulle forme di trasferimento e disseminazione delle competenze acquisite. Ai fini della diffusione del dottorato e dei risultati specifici della ricerca dei singoli dottorandi e dottorande, il dottorato assume una dimensione internazionale. Il percorso proposto, in lingua inglese, prevede - preferibilmente a partire dal secondo anno di corso - un percorso di ricerca all'estero della durata minima di 6 mesi. A questo scopo, il dottorato promuove anche accordi di co-tutela con docenti stranieri. Questi ultimi saranno anche coinvolti come visiting professor nell'esperienza formativa, nelle lezioni o nei seminari.


OBIETTIVI DEL CORSO

Il dottorato in Scienze umane per l'innovazione, l'inclusione e la sostenibilità ha l'obiettivo di formare le dottorande e i dottorandi alla ricerca scientifica originale e innovativa di base e sul campo, in contesto sia accademico che industriale o privato. Il percorso, altamente qualificante, prepara all'insegnamento universitario e alla ricerca avendo cura di formare professionisti e professioniste in grado di ricoprire ruoli di governo della complessità nei settori investiti dalla tripla transizione.

Il dottorato fornirà una serie di conoscenze e competenze trasversali ai curricula, quali:

- competenze interdisciplinari volte a comprendere e interpretare la complessità dei processi di transizione, nonché a studiarne le dinamiche e i possibili sviluppi;

- capacità critica di analisi dei processi di transizione in atto e delle relative forme di disciplina, istituzionali e non, contemperando le esigenze di garanzia del pieno sviluppo delle trasformazioni ecologiche, digitali e sociali, con quelle legate alla sostenibilità e alla partecipazione dei diversi soggetti coinvolti nei processi in corso;

- capacità di ideare, progettare e implementare processi di cambiamento (sia a livello macro, sia a livello micro) a supporto della transizione ecologica, sociale e digitale;

- competenze teorico-metodologiche transdisciplinari relative alla ricerca e all'analisi sulle transizioni, rispetto anche al governo delle ricadute e degli impatti sociali, economici, culturali, istituzionali e organizzativi;

- capacità di ideare, realizzare e valutare ricerche sul campo;

- capacità di comunicazione e diffusione dei risultati della ricerca (stimolando la partecipazione a convegni nazionali e internazionali a winter e summer school, nonché incentivando pubblicazioni scientifiche e iniziative di outreach);

- capacità di progettazione di interventi e politiche funzionali al trasferimento delle proprie competenze nel mondo del lavoro e in altri settori, con particolare riferimento alla promozione di interventi a livello politico, istituzionale e privato;

- capacità di scrittura, ricerca, analisi critica, problem solving;

- competenze trasversali sulle tematiche legate alla transizione ecologica, tecnologica e digitale, alle forme di regolamentazione e all'empowerment di persone, organizzazioni e comunità.


 SBOCCHI OCCUPAZIONALI E PROFESSIONALI PREVISTI 

I Dottori di ricerca in Scienze umane per l'innovazione, l'inclusione e la sostenibilità potranno inserirsi in contesti diversificati (culturali, sociali e industriali) all'interno di realtà pubbliche, private e del terzo settore, sia in Italia che all'estero. La compresenza di due curricula consentirà ai dottorandi e alle dottorande di costruire il percorso professionale più consono alle proprie inclinazioni e ambizioni personali scegliendo tra:

1. professioni intellettuali, di ricerca e scientifiche in ambito accademico, centri di ricerca nazionali e internazionali, biblioteche e archivi, istituzioni ed enti culturali privati e/o pubblici del settore audiovisivo e teatrale, in aziende private, consorzi, filiere o parchi scientifici;

2. ruoli di governo, direzione o management nelle istituzioni locali, nazionali, internazionali e sovranazionali; nelle organizzazioni non governative nazionali ed internazionali, di carattere umanitario o culturale; nelle imprese private;

3. ruoli di indirizzo, consulenza e management in diversificate filiere di intervento come, ad esempio, istituzioni sportive, sanitarie, formative, istituzioni per il trasferimento tecnologico, l'industria culturale, la promozione dello sviluppo sostenibile e la transizione climatica e digitale, la consulenza finanziaria e le implicazioni etiche, la consulenza organizzativa e direzionale;

4. figure manageriali e di coordinamento per la transizione ecologica e digitale, la consulenza a enti pubblici e privati per la progettazione, realizzazione e applicazione di servizi e tecnologie digitali, la gestione artistica, l'industria mediale (cinema, televisione) e lo spettacolo dal vivo;

5. profili giuridici in grado di spaziare dalla digitalizzazione allo sviluppo sostenibile, alla cybersecurity, alle implicazioni dell'impiego dell'AI, alla tutela della salute umana e dell'ambiente e al Green Deal europeo.


COERENZA CON GLI OBIETTIVI DEL PNRR

Il dottorato intercetta i tre temi strategici condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione; transizione ecologica e inclusione sociale. Il percorso culturale e scientifico strutturato nel dottorato in Scienze umane per l'innovazione, l'inclusione e la sostenibilità intende formare professionisti di alta qualificazione in grado di rispondere alle sfide tecnologiche, sociali e ambientali che rappresentano il focus della strategia europea e nazionale per la programmazione degli anni a venire. Per questa ragione, viene valorizzata la prospettiva multidisciplinare, applicata all'attività di ricerca di base, a cui si affianca la formazione di competenze di progettazione, management, leadership e comunicazione efficaci, per orientare processi di Ricerca, Innovazione e Sviluppo inclusivi, sostenibili e Human Centred. Sulla base di queste premesse, il Corso prende come punto di riferimento privilegiato le seguenti tre Missioni identificate dal PNRR:

- Missione 1: Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo

- Missione 2: Rivoluzione verde e transizione ecologica

- Missione 4: Istruzione e ricerca


COORDINATORE

Stefania Capogna

DOCENTI STRANIERI

ARCIDIACONO Francesco - UNIVERSITY OF TEACHER EDUCATION BEJUNE
FERRAZ Ricardo - UNIVERSITY OF BEIRA INTERIOR, DEPARTMENT OF SPORTS SCIENCES; RESEARCH CENTER ON SPORTS SCIENCES, HEALTH SCIENCES AND HUMAN DEVELOPMENT (CIDESD), COVILHÃ, PORTUGAL
MONTEIRO Diogo - ESECS - POLYTECHNIC OF LEIRIA

 


CURRICULA

Scienze umane, sociali, dei media e della performance

Il curriculum ha l’obiettivo di fornire ai dottorandi e alle dottorande competenze relative alla gestione della tripla transizione nel suo impatto sulla formazione, i media e le arti, anche attraverso una prospettiva sociologica, psicologica e pedagogica. Il curriculum si articola in tre linee di ricerca.

Linea di ricerca 1. Diversity, Inclusion, Participation across generations.

La linea di ricerca si articola intorno ad alcuni temi relativi alle conseguenze sociali e culturali della transizione, in termini di partecipazione, inclusione e diversity management nel contesto nazionale e sovranazionale, approfonditi da una prospettiva interdisciplinare, che privilegia un approccio intersezionale, in particolare rispetto alla articolazione del binomio genere-generazioni, considerando l’inferenza e l’impatto delle nuove tecnologie. Saranno approfondite le rappresentazioni mediali e i processi di influenza, con particolare riferimento alle forme di comunicazione (sociale, politica e culturale) contemporanea, e ai meccanismi mediali che contribuiscono alla costruzione sociale della realtà, ai discorsi mediali che danno forma ai processi e agli eventi, sia dal punto di vista dei contenuti che dal punto di vista delle logiche, retoriche e dinamiche. All’interno di questo tema ricade l’approfondimento delle intelligenze artificiali e dei nuovi linguaggi, delle caratteristiche e delle conseguenze sociali, culturali e politiche dei cosiddetti modelli linguistici (Language Models o LM). Saranno approfonditi anche gli studi su sport e benessere, rispetto al rapporto con il corpo e la salute, con riferimento allo sport di base, all’active aging, e alle culture del benessere rivolte alla disabilità; l’analisi si estenderà  anche alle forme di comunicazione e alla rappresentazione dello sport e dell’attività fisica e alle trasformazioni che i media digitali favoriscono nello sport, gli e-sport, lo sport nella sua relazione con l’inclusione. Nello stesso tempo, lo sport è preso in considerazione nelle sue forme organizzate, rispetto ai processi che lo attraversano e lo trasformano, nella dimensione economica, come industria culturale e istituzionale, nel legame con le relazioni internazionali e i processi di integrazione, costruzione e decostruzione nazionale e sovranazionale. Nuove diseguaglianze e processi di inclusione rappresentano un’ulteriore area di interesse, privilegiando prospettive capaci di valorizzare le intersezioni (genere, orientamento sessuale, appartenenza etnica e religiosa, classe, disabilità, appartenenza generazionale), comprendere le nuove forme di  conflitto e stratificazione sociale, locali e globali, al fine di promuovere nuove prospettive interpretative su diritti economici, socio-culturali, educativi, sulle forme di partecipazione, la formazione delle identità nazionali, sovranazionali e transnazionali. Una particolare attenzione sarà data alla comprensione degli effetti sociali della tripla transizione (sociale, digitale ed ecologica) per la comprensione di tendenze e settori verticali quali possono essere l’healthcare e la telemedicina, l’impatto delle nuove tecnologie, in particolare l’IA, sulle opportunità  di inclusione e i rischi di esclusione, le relative implicazioni etiche ma anche quelle connesse alla sicurezza, oltre che le narrazioni, le retoriche e i discorsi mediali che sottendono la rappresentazione della diversità.

Linea di ricerca 2. Technology of Education. Psicologia e Scienze dell'Educazione in Contesti di Transizione.

La linea di ricerca si articola intorno ad alcuni temi relativi all’acquisizione, da parte dei dottorandi e delle dottorande, di un quadro articolato delle indispensabili competenze inerenti le metodologie e tecniche di ricerca empirica sia nei settori tradizionali che in quelli emergenti dell’istruzione, dell’educazione e della formazione a diversi livelli, nelle differenti modalità di erogazione, considerando prioritariamente gli scenari emergenti quali quelli legati alle nuove tecnologie e al knowledge management. Saranno approfonditi i modelli formativi, la loro evoluzione e la consonanza fra la teoria e la ricerca, oltre agli sviluppi applicativi nei diversi contesti della formazione (dai cicli scolastici fino al mondo delle aziende nei diversi settori produttivi); in connessione con le altre linee di ricerca, possono essere oggetto di approfondimento teorico-empirico i modelli semiotici e gli artefatti concettuali per l'interazione con/tra i media, la produzione e sperimentazione di ambienti tecnologici e tools per l'interazione in rete e come - sotto il profilo psicologico - essi interagiscono con le dinamiche relazionali ed identitarie. Particolare attenzione sarà data all’analisi e messa a punto di strumenti per la gestione dell'informazione e organizzazione del sapere, tecnologie educative e modellizzazione di dispositivi didattici anche in considerazioni delle evoluzioni delle innovazioni introdotte dall’Intelligenza artificiale e delle implicazioni etiche di questa. La linea di ricerca 2 prevederà il perseguimento di obiettivi teorici (comprendere l'impatto delle transizioni digitali, ecologiche e sociali sullo sviluppo psicologico, sociale ed educativo con un focus su sostenibilità, resilienza, adattabilità e benessere mentale; applicativi (sviluppare modelli educativi e interventi psicologici, pedagogici e didattici innovativi che rispondano efficacemente alle esigenze di diverse popolazioni) e metodologici (adozione di un approccio multidisciplinare e mixed methods che integri tecniche e tecnologie innovative di raccolta e analisi dei dati accanto a strumenti e tecniche tradizionali (surveys, interviste, focus group).

Linea di Ricerca 3. Comunicazione, arti e culture digitali.

La linea di ricerca approfondisce l’impatto e le innovazioni del digitale sia sui processi comunicativi sia sulle pratiche e le estetiche performative e audiovisive.

Rispetto al campo delle comunicazioni e dei media, i dottorandi e le dottorande potranno approfondire le implicazioni dell’intelligenza artificiale nella sua più ampia accezione, generativa e non, gli studi sulle interazioni umano-macchina (HCI) rispetto alla concettualizzazione e alla fruizione dei media e della comunicazione digitali, le possibilità offerte dal metaverso per la creazione di esperienze immersive capaci di integrare virtuale e reale, l’evoluzione del panorama dei social media, le opportunità di inclusione rese possibili dai servizi digitali, in termini di accessibilità, sostenibilità e cittadinanza attiva, le tematiche relative alla sicurezza e alla corretta modalità di gestione ed analisi della comunicazione digitale (ad esempio cybercrime e fake news).

Le ricadute delle tecnologie e delle culture digitali sulle arti performative e sui media audiovisivi saranno approfondite all’interno di ambiti sperimentali quali l’interazione umano-macchina nelle performance e negli spettacoli multimediali, le modalità di interazione tra performer e tecnologie che impiegano sensori, realtà virtuale, realtà aumentata e intelligenza artificiale per creare esperienze immersive e interattive, la generazione di contenuti multimediali tramite algoritmi e intelligenza artificiale, le architetture immersive e sensoriali; i nuovi formati e linguaggi audiovisivi, la distribuzione e il consumo di contenuti audiovisivi attraverso le piattaforme streaming, tenendo in conto i sistemi di raccomandazione e personalizzazione, il design dell’interfaccia, le strategie editoriali e curatoriali dei cataloghi. Ulteriori tematiche di interesse sono le politiche culturali di valorizzazione dell’accesso al patrimonio audiovisivo e performativo, con particolare riferimento ad archivi e cataloghi digitali, le politiche culturali e i supporti tecnologici per l’accessibilità e l’inclusione, la media literacy e media education.

Scienze delle istituzioni e delle organizzazioni

Il curriculum ha l’obiettivo di fornire ai dottorandi e alle dottorande competenze rispetto al governo della tripla transizione (sociale, digitale, ecologica) nel suo impatto sulle istituzioni e le organizzazioni giuridiche, economiche e politiche, anche attraverso una prospettiva storica, matematica e statistica. Il curriculum “Scienze delle istituzioni e delle organizzazioni” si snoda attraverso tre linee di ricerca:

Linea di ricerca 1. Regolamentazione multilivello della transizione climatica e digitale e delle nuove sfide economico sociali

La linea intende indagare, attraverso una lente critica, le diverse sfide che la realtà contemporanea presenta al cospetto del legislatore e delle autorità di regolazione e controllo, privilegiando una prospettiva multilivello: su un piano verticale, al fine di indagare le fonti legislative nazionali, ma anche locali e sovranazionali (con particolare attenzione all’attività del legislatore europeo); e su un piano orizzontale, per comprendere la prassi, i modelli, le linee guida, elaborati dai soggetti coinvolti a diverso titolo nelle realtà oggetto di disciplina, regolazione e controllo, coordinando così la prospettiva di hard law con quella, sempre più diffusa e al passo con l’evoluzione, di soft law. La trasformazione digitale, quella climatica, e più in generale, i fenomeni economici e sociali che a queste sono legati impongono una riflessione sui modi, oltre che sui contenuti, del legiferare: trasformazioni molto rapide, che incidono profondamente sui diritti della persona, dei lavoratori e sugli attori della società e richiedono, da una parte, un intervento tempestivo, dall'altra, una riflessione giuridica votata alla interdisciplinarietà e al dialogo tra le diverse materie. La linea di indagine contempla diverse dimensioni, tra loro sempre connesse: quella pubblica e quella privata, così come quella sostanziale e quella procedurale. La ricerca muove dunque dalla consapevolezza circa la odierna complessità del diritto e la continua contaminazione tra le aree: ciò che consente ai partecipanti di assumere una posizione di benefico distacco dal settore scientifico coltivato, con metodo che valorizzi, insieme al rigore dell’analisi, l’apertura al confronto e all’interdisciplinarietà che la regolazione del contesto in trasformazione necessariamente richiede.

Linea di ricerca 2. Sustainable Innovation in Economics and Management (SIEM)

La linea prende in considerazione la sfida che la sostenibilità, declinata nelle sue diverse dimensioni, pone ai settori del business, dell’economia e dei mercati finanziari, e - dal lato dei consumatori - rispetto alla relazione tra prodotti/servizi e processi sostenibili. Nello specifico l’organizzazione sostenibile dovrebbe essere in grado di soddisfare simultaneamente tre obiettivi: contribuire alla crescita aziendale (profit), al benessere organizzativo (people), alla collettività ed al territorio (planet) in una logica di sviluppo sostenibile. Tale approccio comporta una revisione con forti basi tecniche e tecnologiche che porti a un’ottimizzazione degli impatti ambientali dei processi produttivi e dei prodotti/servizi in un’ottica di life cycle assessment, che non analizza solo gli impatti aziendali ma anche ambientali e sociali, in ottica non solo lineare, ma circolare. L’organizzazione sostenibile deve infatti dotarsi di uno scopo sociale: l’azienda non è più una “monade”, un’unità produttiva a sé stante ma è un’entità che si integra e interagisce con il territorio. Riportato all’interno delle singole organizzazioni questo significa ripensare sia i modelli di organizzazione del lavoro, chiamati a facilitare la flessibilità, la conciliazione dei tempi vita-lavoro, a promuovere il benessere organizzativo, e a bilanciare gli obiettivi aziendali con il coinvolgimento dei vari portatori di interesse e le aspettative del mercato, sia ripensare l’employee journey, cioè tutto il ciclo di vita delle proprie persone in azienda, dal momento in cui vengono assunte a quando restano in azienda, facendo leva sulle immense opportunità che il digitale e le nuove tecnologie possono offrire. La linea di ricerca proposta approfondisce modelli, misure e strumenti per la sostenibilità delle organizzazioni: Responsabilità Sociale d’Impresa, impatto sulla brand equity, family business e human entrepreneurship; modelli organizzativi e del lavoro ibridi, anche per il tramite dell’integrazione con le intelligenze artificiali; welfare aziendale e sociale, benessere organizzativo; modelli di Business e strumenti di gestione di filiere orientate all’economia circolare; metodi quantitativi e statistici applicati alla sostenibilità d’impresa e dei mercati finanziari; accountability, fintech e finanza sostenibile;  promozione ed attuazione degli standard di tutela del lavoro in chiave di sostenibilità; meccanismi di stakeholder engagement/empowerment, coproduzione di servizi.

Linea di ricerca 3: Le sfide della tripla transizione in ambito istituzionale, politico e di genere.

La linea di ricerca si concentra sull’impatto delle transizioni digitali ed ecologiche sulle istituzioni nazionali e sovra-nazionali, in particolare rispetto ai problemi etici e politici relativi alla governance di queste transizioni. Ci si soffermerà sulle esigenze di riforma del sistema di governance multilivello in Europa e nelle altre regioni del mondo, sulla riflessione relativa a tale questione in relazione alle sfide poste dalla crisi climatica e dalla rivoluzione digitale in corso, sulla governance dell’innovazione tecnologica e digitale e sulla governance globale del clima. Particolare attenzione sarà riservata alla presenza e al ruolo delle donne nelle istituzioni rappresentative, nei processi decisionali ai diversi livelli e nel ciclo delle politiche pubbliche. Tale dimensione di genere sarà affrontata in relazione alla partecipazione, al coinvolgimento e alla leadership delle donne nei processi decisionali, nel circolo delle politiche pubbliche, nelle istituzioni nazionali e sovra-nazionali. Sarà inoltre approfondito l’impatto delle crisi prodotte dai cambiamenti tecnologici e climatici nel ridefinire le relazioni esterne delle organizzazioni multilivello e dei principali attori continentali da una prospettiva geopolitica, valoriale e istituzionale. A riguardo si considereranno le interazioni tra le grandi potenze, le organizzazioni regionali e gli attori privati (multinazionali, colossi attivi sul mercato della tecnologia, etc.) e le politiche dello sviluppo portate avanti dai vari attori regionali e globali. L’impatto sociale della tripla transizione sarà studiata anche in relazione alla partecipazione/discriminazione di particolari gruppi tra cui i giovani, le donne, i migranti e i settori svantaggiati della società per comprenderne la co-evoluzione in relazion  alla dimensione politico-economica, anche in termini di inclusione,  partecipazione, diversità, sostenibilità.