Ateneo

Dalla pandemia trasformazioni irreversibili. Ma l’università italiana ne farà tesoro

Alla Link Campus University si sono confrontati i vertici della governance degli atenei nazionali

25 MAGGIO 2021

L’università italiana fa squadra e disegna il futuro ripartendo dalle sinergie nate per fronteggiare l’emergenza sanitaria. La Link Campus University ha ospitato a Roma “Post Covid Era”, un incontro che ha messo di fronte i vertici della governance degli atenei italiani. “L’università - ha spiegato Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano e presidente del Crui, la Conferenza nazionale dei Rettori - è rimasta senza aria per 15 mesi, in mancanza di relazioni dirette tra docenti e studenti. La Dad è stata il respiratore che ha consentito di andare avanti. Le siamo grati, ma adesso basta. Il Covid ha avuto il ruolo di acceleratore della trasformazione, evidenziando come esistesse un problema organizzativo e sociale, non solo sanitario, e facendo sì che si cominciassero a utilizzare proficuamente strumenti di cui parlavamo da anni”.

Nulla sarà mai come prima: questo vale per tutti, e tanto più per un mondo in costante movimento come quello della formazione accademica. Secondo Giovanni Betta, rettore dell’Università di Cassino e presidente del Crul, il Comitato regionale di coordinamento delle università del Lazio, “la pandemia ha determinato un picco di cambiamento, ma dobbiamo continuare a gestire in velocità le trasformazioni. Stiamo ragionando su quali strumenti digitali utilizzati in questa fase rimarranno. Lo studente a certi sostegni telematici non vorrà rinunciare”. “Il Covid - gli ha fatto eco Antonio Uricchio, presidente dell’Anvur, l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario - ha restituito centralità alla ricerca, che consente di far fronte alle emergenze del nostro tempo, sanitarie, ambientali e sociali. Ma è emersa anche la centralità dello studente, del capitale umano del futuro. Il sistema universitario deve dare qualità e assicurare certezze. Abbiamo condotto un’analisi su come docenti, studenti e atenei abbiano svolto il loro compito a distanza e i risultati acquisti evidenziano come il sistema abbia risposto bene, nonostante le difficoltà”.

Non è facile, però, capire oggi i danni che il Covid può avere prodotto. Per Carlo Alberto Giusti, rettore della Link Campus University, “gli effetti della perdita di una parte importante della socialità per un tempo non breve si vedranno probabilmente nei prossimi anni, se non nei prossimi decenni. L’università però rimarrà uno dei punti di riferimento per la collettività e la formazione deve costituire un punto fondamentale nell’agenda di tutti i Paesi. È importante che ogni sforzo, a partire dalle risorse del PNRR, convergano su questo obiettivo”.

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