28 Gennaio 2019
Quando se ne vanno i pionieri, il presente si disvela ancora di più. In queste ore, l’Italia ha perso due visionari: Piero Bontadini e Giuseppe Zamberletti. La nostra Università ne vuole conservare vivo il ricordo attraverso un impegno costante sui temi dei quali Zamberletti e Bontadini sono stati Maestri.
Agli inizi dell’attività della Link Campus, Bontadini - professore di teoria delle organizzazioni complesse oltre che affermato consulente di direzione e organizzazione - mise la sua esperienza al servizio dei giovani. Dopo una vita passata a insegnare l’organizzazione (sia nel pubblico – in particolare al Formez – sia nel privato – ricordiamo la Sua esperienza all’IRI di Glisenti -), Piero colse l’innovatività di un Ateneo che stava nascendo e, con la buona severità dei signori di altri tempi, propose un master sulla governance delle organizzazioni pubbliche complesse e diede tutto se stesso per realizzarlo. Fu una esperienza straordinaria, del tutto in linea con scelte accademiche che guardavano al futuro, alle frontiere che solo i “visionari realisti” intravvedevano.
Dopo anni, quel progetto pensato da Bontadini ha trovato piena realizzazione, incrociandone il bisogno nella evoluzione del mondo e nella necessaria qualità dei contenuti di un’alta formazione che devono accompagnare l’evoluzione della realtà, ponendosi le domande su quale governo delle organizzazioni (pubbliche e non solo) sia pertinente in un mondo in radicale metamorfosi.
Zamberletti, da sempre vicino alla nostra Università, negli ultimi anni è diventato per noi un punto di riferimento laddove la Link, fin dall’inizio impegnata sui temi dell’intelligence e della sicurezza, ha ritenuto decisivo – anche su sua sollecitazione – di lavorare accademicamente sui temi della protezione civile e della sicurezza pubblica.
Il ricordo di Zamberletti è vivo nella nostra memoria collettiva perché è legato alle sue responsabilità di governo in fasi nelle quali il nostro Paese fu colpito da importanti catastrofi naturali. La sua umanità e la sua competenza sono, ancora oggi, esempi per il mondo della Protezione Civile e di tutti coloro che, con passione e spirito di servizio disinteressati, lavorano sulla prevenzione, sul soccorso e sulla ricostruzione.
Bontadini e Zamberletti rappresentano la nostra “memoria progettuale” e, per questo, parlarne significa continuare a essere responsabili, a dare risposte alle loro grandi intuizioni per farle diventare realtà.