In occasione della presentazione del volume di
Vincenzo Scotti e Sergio Zoppi
“Governare l’Italia. Da Cavour a De Gasperi a Conte oggi”.
A settant’anni dalla nascita della Cassa per il Mezzogiorno
Eurilink University Press, 2020
PROGRAMMA DEL WEBINAR
Saluti dell’Università
Patrizio Bianchi
Università di Ferrara
Alessandro Corbino
Università di Catania
Gennaro Curcio
Istituto Internazionale Jaques Maritain
Lidia D’Alessio
Università degli Studi Roma Tre
Leandra D’Antone
Sapienza Università di Roma
Giovanni Farese
Università Europea di Roma
Luigi Paganetto
Università di Roma Tor Vergata
Vincenzo Paglia
Arcivescovo
Mario Panizza
Università degli Studi Roma Tre
Ortensio Zecchino
Storico e Politico
modera
Enzo Carra
Giornalista e politico
parteciperanno gli autori
Per partecipare all’evento cliccare sul link indicato di seguito:
https://www.gotomeet.me/EURILINK
I video dei precedenti webinar sono disponibili sul sito: www.eurilink.it
Il volume è acquistabile direttamente sul sito web della casa editrice all’indirizzo:
da dicembre in libreria
Per informazioni sull’evento: Eurilink University Press +39 366 2036545
Per informazioni tecniche per il collegamento: o6 94802626
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Il volume, attraverso il costante e lucidissimo dialogo tra i due autori, protagonisti, seppure all’epoca giovani, della stagione del miracolo economico italiano, analizza il formarsi del dualismo tra le grandi aree economiche e sociali del Paese: nascita, fine e riscoperta della questione meridionale. Gli autori richiamano le politiche di Cavour per l’unità politica dell’Italia con l’assenso delle grandi potenze europee e la scelta libero-scambista. Si accentua il ritardo dello sviluppo industriale e il divario delle due aree del Paese. Nasce la questione meridionale e il dualismo si rafforza quando l’Italia passa al protezionismo per favorire lo sviluppo industriale del triangolo del Nord. De Gasperi affronta la questione meridionale e propone una via meridionale allo sviluppo del Paese. Non c’è sviluppo se non cancellando il dualismo. Le riflessioni degli autori proseguono con l’analisi delle politiche perseguite dagli anni ’50 con l’intervento straordinario nel mezzogiorno, con i risultati della prima e della seconda fase nel Mezzogiorno e l’incompiuta industrializzazione del Mezzogiorno. Con l’istituzione delle regioni si scompone l’unità della politica di sviluppo del Mezzogiorno. Gli autori non hanno dubbi. la questione meridionale, prima dimenticata poi cancellata dall’agenda politica, si ripropone adesso, in piena pandemia, in quanto elemento essenziale di una nuova questione nazionale che richiede di ripensare la carta costituzionale ed esige un cambio di rotta.
Nel corso dei precedenti webinar, svolti tra la fine di novembre e il mese di dicembre, si è riscontrato un ampio interesse sui temi dell’azione di governo e della sua pianificazione oltre che sulle analogie, evidenziate già nel libro, tra due diversi tempi della storia del nostro Paese:
- Il primo, riferito al tempo della ricostruzione e dello sviluppo nell’immediato dopoguerra.
- Il secondo, riferito al tempo presente, a partire dalle conseguenze, economiche e sociali, della terribile pandemia dei nostri giorni, che segue la altrettanto grave crisi economica del 2008.
Questi due diversi tempi hanno alcune significative analogie perché in entrambi i casi:
* È presente una crescita quantitativa e qualitativa dell’intervento pubblico e della spesa pubblica
* Il governare viene sottoposto a una pressione per pianificare nuovamente strategie, regolazioni, interventi;
* La pianificazione non comporta solo avere idee strategiche, obiettivi, ma scegliere priorità, tempi, modalità, strutture e strumenti pubblici e privati;
* È necessario coordinare sia le politiche e gli interventi ordinari che quelli straordinari, con ricorso alla finanza ordinaria e straordinaria.
È stato rilevato come nell’esperienza del dopoguerra, di governo dell’Italia, sia stato indispensabile mettere insieme con la classe dirigente politica, sia di maggioranza sia di opposizione, economisti dello sviluppo, giuristi amministrativisti, tecnici agricoli e industriali, esperti di logistica e di risorse umane, urbanisti. Tutte queste intelligenze facevano riferimento a: la Segreteria del Comitato dei ministri per il Mezzogiorno, la Cassa per il Mezzogiorno, la Svimez, il centro studi di Portici.
Questo viaggio ha fatto individuare, agli autori, i punti di forza di quella esperienza, dalla fine della guerra alla fine degli anni sessanta, ma anche i punti critici e le carenze che portarono alla crisi e alla decadenza di quel modello. Gli autori, come pure i relatori che hanno partecipato agli incontri, sono convinti che gli insegnamenti di quella esperienza possono ancora aiutare chi è chiamato a governare oggi la ricostruzione dell’era post pandemia. Questo lavoro va intrapreso, ovviamente, scegliendo modalità, tempi e strumenti. È altrettanto chiaro che questa nuova programmazione esiga un rapporto tra scelte politiche del Parlamento e del Governo con gli apparati pubblici -chiamati a realizzare gli interventi – e “i complessi organici di opere”. Un rapporto che non può fare a meno di alimentare un dialogo tra Stato e società che è oggi intermittente, se non addirittura spento.